Il 2017 è l’anno della svolta per quanto riguarda i famosi “studi di settore” che interessano aziende, professionisti ed imprenditori. Dopo una breve pausa estiva sono ripartite le riforme che vedranno comparire dei nuovi indicatori per monitorare la situazione economica.
Ci saranno delle novità tra cui gli “I.S.A.”, Indicatori Sintetici di Affidabilità, che sostituiranno progressivamente gli attuali193 studi di settore. In questi giorni si stanno definendo i paramentri per fiorai all’ingrosso, cartolerie all’ingrosso e venditori al dettaglio di animali domestici. In seguito toccherà ad apparecchi elettronici, manifatture, lavoratori di plastica, aziende di porte e finestre per l’edilizia e riparazione di prodotti di gomma.
Entro la fine di settembre gli indicatori aumenteranno: ce ne saranno 13 ad ottobre ed i restanti 21 saranno convalidati entro la fine di novembre. Per l’anno d’imposta 2017 saranno dunque 17 le nuove “pagelle fiscali” riferite al comparto servizi. L’obiettivo è quello di eliminare i vecchi studi di settore in tre anni. Cosa cambierà? I nuovi indicatori consentiranno in poco tempo a circa 4 milioni di partite Iva di avere un riscontro trasparente della correttezza dei propri comportamenti fiscali, con un “voto” di affidabilità su una scala da 1 a 10. Chi otterrà una valutazione alta sarà premiato. Il nuovo sistema si baserà sugli incentivi a rispettare le regole: chi sarà in linea potrà ottenere subito l’esclusione o la riduzione dei termini per gli accertamenti fiscali.
Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile