Curiosità: genitori, figli e paghetta mensile.

Può la paghetta mensile diventare il pomo della discordia tra genitori e figli? Ebbene si, in tempi di crisi anche la paghetta diventa materia di processo in tribunale. E’ successo in Italia dove padre e figlio si ritrovarono davanti alla Corte per discutere dei 450 euro reclamati dal giovane, studente e per di più disoccupato. I giudici hanno deciso di dar ragione al ragazzo ed il padre dovrà sborsare la cifra richiestagli. I fatti si sono svolti così: il giovane ha deciso di rivolgersi al Tribunale dinanzi al rifiuto del padre di aiutarlo versandogli la paghetta mensile viste le sue condizioni: il giovane infatti, studente all’università e disoccupato, non è in grado di essere autosufficiente.

Inizialmente il Tribunale aveva appoggiato la posizione del padre poiché, secondo il giudice, il ventottenne, era colpevole di non aver ancora conseguito la laurea, nonostante l’età, e quindi anche di non aver raggiunto l’indipendenza economica. Successivamente però, la giustizia si schierò nuovamente dalla parte del giovane, condannando il padre al mantenimento. La causa di tale decisione è stata rintracciata nella mancata dimostrazione della effettiva colpevole inerzia del ragazzo nell’ottenimento dell’indipendenza economica.

Il genitore, tuttavia, non si rassegno’ all’obbligo di versare l’assegno mensile al figlio scapestrato, e così fece ricorso in Cassazione, avvalendosi della prova che il giovane aveva impiegato sei anni, anziché tre, per laurearsi e, oltre questo, aveva anche rifiutato diverse possibilità di lavoro. Ma l’epilogo della vicenda si è sciolto in favore del ventottenne. Infatti la Cassazione ha respinto il ricorso del genitore affermando che il mero raggiungimento del titolo di studio non dimostra il raggiungimento dell’indipendenza economica. Oltre al danno anche la beffa: il padre ha dovuto continuare non solo a mantenere il figlio ma anche pagare le spese per i legali!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

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