Nel 2011 paga quasi 1.500 euro a Enel Energia per installare un nuovo contatore del gas e uscire dalla “schiavitù” del contatore condiviso con la vicina di casa, ma a oggi non solo l’intervento non è ancora stato realizzato, ma ha dovuto pagare altri 300 euro per un errore di Enel nello scavo per l’allaccio dei tubi, e si è vista maggiorare il preventivo che ora ammonta a oltre 1.700 euro. Vittima del disservizio è Adriana Prato, consumatrice di Chirignago (Venezia) che si è rivolta ad Adico Associazione Difesa Consumatori per avere finalmente il contatore e pagandolo quanto pattuito due anni fa.
La signora Prato e il marito acquistano casa nel 2007: una porzione di proprietà che ha in comune con l’altro proprietario tutti i contatori. Per un paio d’anni le famiglie dividono le spese delle utenze ma la situazione crea un disagio crescente nella consumatrice, sia per la mancanza di autonomia che per l’impossibilità di quantificare – e quindi pagare – esattamente quanto consumato. Nel 2011 quindi decidono di acquistare un contatore separato: contattano Enel e ricevono una visita dal tecnico Italgas. Ma un errore di misurazione del tecnico costa 300 euro alla famiglia veneziana, che aveva proceduto immediatamente allo scavo per la messa in opera del vano contatore e il collegamento con i tubi del gas. La signora comunque paga e paga anche i 1.467,60 euro da preventivo, che prevedeva che Enel dovesse eseguire l’intervento entro 10 giorni dalla sottoscrizione del contratto. Trascorso un mese di silenzio, la signora ricontatta la società, che scarica la responsabilità su Italgas, incaricata di fissare gli appuntamenti. Quindi chiama Italgas, che a sua volta rimpalla il problema affermando di non aver ricevuto nessuna richiesta di intervento da parte di Enel Energia: le viene consigliato di rispedire tutti i documenti, cosa che la signora Prato fa tempestivamente. Ma passano i mesi senza che avvenga nulla di risolutivo: alla fine l’unica cosa che il call center riesce a consigliarle è di rifare la pratica, ricevendo il rimborso di quanto pagato e quindi un nuovo preventivo, che le assicurano sarebbe stato di pari importo. Invece ecco che, dopo un anno di disagi, il preventivo è lievitato di oltre 200 euro, arrivando a 1.723,04 euro.
«È davvero troppo, hanno trattenuto per oltre un anno i miei soldi senza corrispondermi il servizio che avevo pagato e non solo non mi hanno risarcito ma mi chiedono di pagare centinaia di euro in più per un loro errore – è lo sfogo della socia Adico – avevo dato fiducia a Enel, alla quale pago regolarmente le bollette sia di luce che di gas, e questa è la ricompensa».
Il presidente di Adico Carlo Garofolini sottolinea come la richiesta di risarcimento avanzata dalla signora di Chirignago sia assolutamente legittima: «Ha diritto non solo ad avere immediatamente il contatore installato, ma anche allo stesso prezzo pattuito nel 2011. Di certo non è colpa sua se il lavoro non è stato realizzato nei tempi previsti quindi non deve essere lei a pagarne le spese, letteralmente. E ha diritto anche a un risarcimento per i danni patiti in questi due anni di estenuante attesa e convivenza forzata con i vicini per colpa del contatore».
Adico Associazione Difesa Consumatori è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30 in via Volturno 33 a Mestre Venezia (tranne le festività imminenti del 25 Aprile e 1 Maggio): per informazioni e consulenze si può chiamare lo 041.5349637, scrivere a info@associazionedifesaconsumatori, compilare l’apposito form presente sul sito www.associazionedifesaconsumatori.it o ancora lasciando un messaggio nella pagina www.facebook.com/associazionedifesaconsumatori