SCENA DEL CRIMINE NON ENTRARE: “IL NUOVO SCANDALO DEL MONDO DEL CALCIO”

di Grazia De Marco

Il mondo del calcio italiano è di nuovo nella bufera, a causa dei 19 provvedimenti che il GIP Salvini ha emesso nei confronti di esponenti della criminalità transnazionale e del mondo del calcio italiano, tra i quali 14 di custodia cautelare in carcere, 3 ai  domiciliari e 2 provvedimenti di obbligo di presentazione, per associazione a delinquere finalizzata a commettere reati connessi alla manipolazione di eventi sportivi. (art. 416, 1°, 2°, 3° e 5° co. cp. art. 3 e 4 L. 16.3.2006 n.146).

Oltre a Istvan BORGULYA, Zoltan KENESEI, Matyas LAZAR, Laszlo, SHULTZ, LaszloSTRASSER, tutti elementi di vertice del gruppo criminale ungherese agli ordini di TAN SEET ENG, boss singaporiano dedito al match fixing, sono rimasti coinvolti, a vario titolo, anche alcuni nomi noti del calcio italiano tra cui il capitano della Lazio Stefano MAURI, Omar MILANETTO, già in forza al Genoa, nonchè Paolo Domenico ACERBIS, Cristian BERTANI, Matteo GRITTI, Marco TURATI, Francesco RUOPOLO, Kewullay CONTEH e Josè Inacio JOELSON.

TAN SEET ENG, nell’ordinanza di custodia cautelare, è indicato come capo ed organizzatore per realizzare a livello mondiale, anche con ripartizione di zone territoriali di competenza tra alcuni associati, una pianificazione degli interventi illeciti, qualificabili come delitti di frode in competizioni sportive, nonché di truffe, reati diretti ad influire sul risultato e ad alterare il naturale esito delle partite in diversi campionati nazionali ed internazionali, per conseguire vincite in scommesse per milioni di euro effettuate prevalentemente su siti asiatici.

Tra i 19 destinatari dei provvedimenti giudiziari figurano anche i nomi degli ex calciatori Alessandro PELLICORI e Ivan TISCI e di Vittorio GATTI, personaggio di riferimento del gruppo slavo-singaporiano e di Luca BURINI e Daniele RAGONE, collegato al gruppo bolognese riferibile a Giuseppe SIGNORI.

Indagati a piede libero sono i calciatori Sergio PELLISSIER del Chievo Verona, Andrea SONCIN dell’Ascoli e Giuseppe SCULLI del Genoa, quest’ultimo, in particolare, nipote del boss della ‘ndrangheta Giuseppe MORABITO, sospettato di essere collegato alla famiglia mafiosa siciliana dei FIANDACA, tramite il pregiudicato albanese Altic SAFET, suo uomo di fiducia, che ha fatto ipotizzare collegamenti con famiglie della criminalità organizzata siciliana e calabrese.

L’inchiesta rappresenta una seconda fase di quella partita nel 2011, che aveva coinvolto 16 persone, tra cui Giuseppe SIGNORI e Marco PAOLONI ed è stata favorita dalla deposizione di alcuni “pentiti”, che hanno deciso di collaborare per evitare il carcere, come Kewullay CONTEH e Francesco RUOPOLO, i quali hanno ammesso di aver ricevuto ingenti somme di denaro per alterare il risultato di numerose partite di calcio.

L’indagine, tuttavia, non è ancora giunta nella sua fase conclusiva, per cui si possono prevedere nuovi sviluppi eclatanti che vedano coinvolti altri personaggi di rilievo del mondo calcistico italiano.

Gli inquirenti, negli ultimi giorni hanno infatti concentrato la loro attenzione sull’allenatore della Juventus Antonio CONTE, al quale hanno sequestrato il computer e l‘I PHONE, per vicende relative al periodo in cui era allenatore del SIENA, sul calciatore della stessa squadra torinese Leonardo BONUCCI, su Bobo VIERI per la partita INTER-LECCE del 2011 e su Domenico CRISCITO, difensore della nazionale italiana, peraltro allontanato dal ritiro azzurro per i prossimi europei.

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