Mutui in corso: lo spread non si tocca!

da Casa del Consumatore

Alcune banche hanno inviato e stanno inviando alla clientela delle lettere con cui informano, ai sensi dell’art. 118 del TUB (ossia la legge n. 385 del 1993, il cd. Testo Unico Bancario), che lo spread del loro mutuo verrà modificato unilateralmente, ovviamente in aumento.
Ma è lecito?

Come si sa, esistono due grandi categorie di mutui, con alcune varianti: da un lato quelli a tasso fisso e dall’altro quelli a tasso variabile.
Nel primo caso la banca ed il cliente fissano un tasso, che è destinato a rimanere immutabile per tutta la durata del mutuo.
Nel secondo caso le parti decidono invece di lasciare che il tasso possa variare, prendendo un tasso di riferimento da applicare mese per mese (di solito si tratta dell’Euribor a tre mesi).
In entrambi i casi al tasso così determinato (in misura fissa o variabile) deve aggiungersi una ulteriore percentuale, chiamata spread, che in sostanza è il guadagno che la banca si riserva per l’operazione. Lo spread viene deciso all’inizio del mutuo e non dovrebbe poter cambiare.

 

Oggi però, si sa, gli spread sono lievitati rispetto a qualche anno fa (cinque anni fa si potevano spuntare spread anche inferiori all’1%, una percentuale oggi impensabile) e qualche banca ha pensato di “aggiornarli”, richiamando una articolo che però nulla ha a che fare con i mutui.

Si tratta dell’art. 118 citato, intitolato appunto “modifica unilaterale delle condizioni di contratto”, che però si può applicare solo ai contratti a tempo indeterminato (tipico esempio il contratto di conto corrente) e solo a condizione che il cliente abbia approvato una specifica clausola e che ci siano comunque giustificati motivi della banca.

Lo stesso articolo 118 prevede peraltro, va detto, la sua applicabilità anche ad altri contratti di “durata”, ma non a clausole che abbiano ad oggetto i tassi di interesse. Duinque anche in questo caso è salvo lo spread.

Insomma, se avete ricevuto una comunicazione di variazione dello spread del vostro mutuo, contatatte la banca e contestate questa modifica.
Se non vi danno retta (o non vi restituiscono somme indebitamente addebitate a seguito della modifica), contattateci: vi aiuteremo a far valere i vostri diritti!

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