E’ in arrivo l’assegno digitale che, a breve, potrà sostituire quello cartaceo. Grazie alla procedura denominata CIT (Check Image Truncation) gli assegni cartacei diventeranno dei veri e propri documenti digitali una volta versati in banca. Secondo l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, con le nuove procedure verranno ridotti i rischi operativi legati allo scambio ed alla lavorazione manuale degli assegni. La CIT infatti non incide sulle modalità di utilizzo degli assegni la cui emissione e circolazione rimarrà in formato cartaceo, mentre il versamento avverrà presso gli sportelli delle agenzie. Ricordiamo che quando si emette o si riceve un assegno è importante verificare che esso sia completo di tutti gli elementi obbligatori: luogo e data di emissione, importo in lettere ed in cifre, nome del beneficiario e firma del correntista o della banca. Gli assegni mal compilati saranno considerati irregolari pertanto non potranno essere riscossi con la nuova procedura CIT e dovranno essere nuovamente emessi.
Per facilitare il processo di digitalizzazione dell’assegno ed il suo incasso bisogna compilare l’assegno con una scrittura chiara e leggibile, apporre le firme di traenza e di girata, i timbri e le altre informazioni negli spazi appositi, evitando che i vari dati si sovrappongano e diventino difficilmente leggibili. Se un assegno non viene pagato, la banca non restituisce al cliente il cartaceo originario bensì una copia conforme al documento elettronico con le informazioni relative al mancato pagamento. Infine è sempre bene diffidare di chi chiede di inviare la foto di un assegno per completare un acquisto: gli assegni continuano a circolare in modalità cartacea e sono le banche a creare le immagini digitali. Spesso la richiesta di foto di assegni nasconde tentativi di truffa.
Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile