Al giorno d’oggi i consumatori sono letteralmente sommersi dalle carte fedeltà che propongono sconti e vantaggi. Il fenomeno non è più esclusivo per i soli supermercati ma si è ampliato a dismisura coinvolgendo molte altre attività commerciali che mirano alla fidelizzazione del cliente. E così anche profumerie, rivenditori di elettrodomestici, grandi magazzini, aziende di trasporti, negozi di abbigliamento e calzature hanno la propria fidelity card. Soffermiamoci però sul meccanismo: le offerte fatte ai consumatori sono davvero convenienti? Spesso capita che non è così infatti, prima di aver diritto al buono sconto previsto, il cliente deve in alcuni casi sostenere una spesa non del tutto indifferente.
Un’altra insidia può nascondersi quando prestiamo il consenso per la compilazione del modulo con i nostri dati personali. Le policy aziendali in termini di trasparenza delle informazioni e di tutela del consumatore spesso non sono ben chiare e ciò comporta che, i nostri dati sensibili, saranno trattati anche da società terze quali fornitori di servizi, distributori, affiliati e consulenti. Come deve comportarsi il consumatore? Prima di entrare nel programma fedeltà di qualsiasi rivenditore bisogna valutare bene pro e contro: si potrebbe essere censiti da una azienda senza aver usufruito di alcun vantaggio, o essere indotti dagli sconti ad incrementare la spesa e trovarsi poi in condizioni di indebitamento. Fate attenzione al fatto che alcune carte fedeltà sono anche carte di pagamento e per questo possono essere collegate a delle finanziarie. Può essere utile valutare bene le condizioni della tessera prima di aderire, per evitare di sottoscrivere anche un finanziamento inconsapevole. Infine è bene leggere a fondo, prima di firmare, il modulo che stiamo compilando: solo così potremo avere un quadro chiaro e capire a cosa andiamo incontro .
Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile