Le spese di istruttoria che la BNL applicava ai propri prestiti, nonche’ la comunicazione della variazione delle stesse alla clientela, non erano conformi al dettame del codice del Consumo. Percio’ l’Autorita’ Garante della concorrenza del mercato ha rievato la pratica commerciale scorretta ed ha condannato la Banca Nazionale del Lavoro ad una ammenda di 120.000 euro di multa.