EFFETTI DELL’IMU SULLE FAMIGLIE: TORINO CORRE AI RIPARI

di Petula Brafa

Dopo settimane di valutazioni dei ricavi per il Fisco e dei costi a carico dei contribuenti, mentre è in corso il computo delle entrate derivate dal pagamento dell’IMU, – la nuova Imposta Municipale Unica destinata ad integrare la soppressa ICI ed a rimpinguare le casse di Stato e Comuni – , e della sua incidenza sui consumi nazionali, il Nord Italia registra un’iniziativa sottesa a sostenere le famiglie.

Il Comune di Torino, infatti, sta operando per la costituzione di un fondo di solidarietà di un milione di euro per i cittadini in difficoltà economiche o lavorative, talvolta parzialmente ammessi all’integrale ricorso agli strumenti di welfare e pertanto maggiormente esposti all’aumento della tassazione.

«Il senso» – ha dichiarato l’Assessore al Bilancio Gianguido Passoni a La Stampa – «è alleggerire il peso dell’imposta per i nuclei su cui sarà particolarmente gravosa, sia per la loro situazione di reddito che per le caratteristiche dell’immobile in cui vivono», con riferimento alla sperequazione tra il basso stato reddituale e l’alta rendita catastale nel caso di famiglie monoreddito.

Con l’opposizione di Lega e Movimento Cinque Stelle, contrari all’imposta, e del PDL, il Consiglio Comunale ha proposto l’applicazione di aliquote ridotte per le proprietà di anziani o disabili in degenza clinica e di connazionali residenti all’estero (5,75 per mille), per gli immobili inagibili o ingoduti (riduzione del 50%) e per le case di cooperative (5,75 per mille con detrazione di 200 euro).

Tra le agevolazioni, si propongono quelle per le abitazioni concesse a titolo gratuito ad un parente di primo grado (7,6 per mille) nonché per le proprietà di Onlus, esentate dal pagamento della nuova imposta.

 

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