PRIME TINTARELLE IN MAGGIO: COME PROTEGGERSI DAL SOLE

di Petula Brafa

In attesa dell’estate ormai alle porte, mentre il primo sole di maggio già attrae turisti e coraggiosi balneanti verso il mare, medici e dermatologi allertano la popolazione sull’importanza della protezione dai raggi solari.

Infatti, – benché gli studi scientifici ne abbiano accertato i benefici effetti antidepressivi e l’estetica convenzionale spesso abbia promosso l’abbronzatura tutto l’anno -, una prolungata esposizione al sole, in assenza di precauzioni e nelle ore centrali della giornata, può danneggiare gravemente la pelle, invecchiandone i tessuti e generando tumori.

Responsabili di questa pericolosa azione sono i raggi UVA e UVB, che provocano danni al DNA cellulare da cui derivano formazioni neoplastiche facilmente resistenti alle basse difese dell’organismo, indotto in “fotoimmunosoppressione” dalle radiazioni ultraviolette.

Inoltre, tanto gli UVA, – che colpiscono il DNA -, quanto gli UVB, – che causano eritemi, ustioni e melanomi -, alimentano sia il fotoinvecchiamento cutaneo, sia la fototossicità, ovvero la reazione della pelle agli agenti cosmetici o farmacologici assunti in concomitanza all’esposizione al sole.

La prevenzione e, dunque, l’adozione di un’attenta condotta e la scelta di un’ottimale protezione solare restano i migliori rimedi a tutela della nostra salute: in particolare, oltre ad evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata, sarà opportuno adeguare la protezione al proprio fototipo (1 e 2, per le pelli molto chiare con efelidi; 3, 4 e 5, per le medie, olivastre e brune più diffuse; 6, per le nere), al grado di esposizione ed allo stato cutaneo del soggetto esposto, nel caso, ad esempio, di bambini e di adolescenti affetti da acne.

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