RIFIUTI E AMBIENTE: AVVIATI AL RICICLO PIATTI E BICCHIERI DI PLASTICA

di Petula Brafa

Annunciato da un comunicato del CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) del 26 aprile 2012, dal 1° maggio 2012 è in vigore l’obbligo del conferimento di piatti e bicchieri monouso nella raccolta differenziata degli imballaggi di plastica.

Con questa direttiva, recepita dall’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni) e dal COREPLA (Consorzio Recupero imballaggi Plastica), il Consorzio si propone di recuperare circa 140.000 tonnellate di rifiuti, coniugando la comune e civile sensibilizzazione a tutela dell’ambiente con la progressiva ottimizzazione tecnologica di riciclo dei rifiuti.

“La decisione di CONAI, resa operativa dal Comitato di coordinamento ANCI/CONAI,” – ha dichiarato il Presidente del Consorzio dott. Roberto De Santis – “viene incontro alla esigenza di agevolare i compiti dei cittadini e si inquadra nella politica di incentivare la raccolta differenziata urbana secondo elevati standard qualitativi”.

L’adeguamento alla nuova regolamentazione interesserà più interlocutori: da un lato, infatti, le imprese produttrici di piatti e bicchieri in plastica per i circuiti di ristorazione sosterranno indirettamente i costi di smaltimento con un contributo ambientale dal 1° luglio 2012, dall’altro le industrie operanti nel recupero potranno confrontarsi con il trattamento delle ‘plastiche miste o eterogenee’, – materia prima delle stoviglie usa e getta – , per la separazione e la trasformazione in nuove merci o in elementi ecocompatibili.

A tale riguardo, questa è l’esperienza portata avanti in Toscana dall’industria Revet, che da questo tipo di rifiuti ha tratto materiale per la realizzazione di pannelli fonoassorbenti e complementi d’arredo.

Condizione ineludibile al recupero auspicato sarà, tuttavia, l’integrità degli oggetti avviati al riciclo: la direttiva impone, infatti, che piatti e bicchieri siano privati da ogni residuo alimentare ed organico, al fine di evitare la contaminazione o l’alterazione dei componenti nel processo di trasformazione o di riutilizzo.

Da questo circolo virtuoso, saranno escluse le posate in plastica che,  non catalogate tra gli imballaggi, né associate a piatti e posate nel contributo gravante sulle imprese -,  continueranno a conferire nella raccolta indifferenziata.

Al cittadino, dunque, sarà riservato l’importante compito dell’adozione di una condotta di vita sempre più ecosostenibile: dalla distinzione dei singoli rifiuti alla loro canalizzazione verso la raccolta, un’aspettativa tanto più auspicabile quanto più vantaggiosa per la cura dell’ambiente e della comune qualità di vita.

 

(fonte: Conai, reteambiente.it)

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