CRISI ECONOMICA E DEPRESSIONE

di Petula Brafa

Negli ultimi mesi, i notiziari quotidiani rendono conto della tragica resa di molti  italiani alla crisi economica: a togliersi la vita, imprenditori, operai, disoccupati, pensionati, persone comuni sconfitte dalla perdita o dalla vana ricerca del lavoro, dai debiti e, più in generale, dall’impossibilità di prospettare un futuro per le proprie aziende e le proprie famiglie.

Un lungo elenco di nomi e di storie personali stravolte dall’impossibilità di fare fronte alle difficoltà economiche ed alla precarietà, prima lavorativa e poi inevitabilmente esistenziale: 362 suicidi di disoccupati nel 2010 (fonte Eures) e 23 di imprenditori dall’inizio del 2012 (fonte Cgia).

A tale riguardo, l’Eurodap, – l’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico – , ha individuato nel fenomeno una malattia sociale emergente, in cui la depressione è indotta da senso di inadeguatezza e paura del futuro: così nel padre di famiglia, così nell’imprenditore, soprattutto nelle piccole e medie aziende nelle quali  prevale la prossimità di rapporti umani tra vertice e manodopera.

“Soprattutto al Nord l’imprenditore è un grande capo famiglia” – dice la dott.ssa Paola Vinciguerra, psicologa e presidente dell’Eurodap – “I suoi dipendenti sono i suoi figli”, ribadendo l’importanza di sostenerne le condizioni con il supporto delle istituzioni e di centri di ascolto psicologico, così da “.annullare lo stato di allarme che vivono moltissime persone, stato che immobilizza e procura una serie di malattie della sfera psicologica come ansia, depressione, attacchi di panico, disturbi ossessivo compulsivi che, se non curati, possono portare a commettere atti estremi».

Un’opinione che ha incontrato il favore della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, presieduta dal sen. Ignazio Marino, i cui risultati d’indagine hanno contato l’indice di sette suicidi ogni 100 mila abitanti, sollecitando l’ideazione e l’urgente attuazione di misure adeguate da parte della Sanità pubblica, quali “l’aumento del personale” ed il “rafforzamento delle strutture di salute mentale” – ha precisato il Presidente.

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