Novità importanti nella riscossione delle cartelle esattoriali.

Dopo cinque anni, ci sarà dal discarico delle cartelle esattoriali sotto i 5 mila euro.  Il decreto sulla riscossione è stato infatti approvato lunedì 11 febbraio nel consiglio dei ministri. Il decreto legislativo impone all’Agenzia delle entrate riscossione una pianificazione annuale per proteggere i crediti tributari dei diversi Enti notificando tempestivamente la cartella di pagamento e gli atti interruttivi della prescrizione e gestendo tempestivamente le attività di recupero. Inoltre, il numero massimo di rate consentite per la rateizzazione ordinaria dei debiti fiscali viene progressivamente esteso.

Il decreto sulla riscossione approvato in Cdm prevede che le cartelle esattoriali non riscosse entro 5 anni verranno cancellate automaticamente dal 1° gennaio 2025. Il termine “discarico automatico” è contenuto nell’articolo 3 della bozza del DLg: “Le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo all’affidamento sono automaticamente discaricate.

In qualsiasi momento, l’Agenzia delle entrate riscossione può inviare all’ente titolare del credito una comunicazione di discarico anticipato delle quote che le sono state assegnate dal 1° gennaio 2025 e per le quali ha rilevato: il completamento del processo di fallimento o della liquidazione giudiziale; verificando che i beni del debitore non siano suscettibili di essere aggrediti attraverso l’accesso effettuato prima del discarico. Si tratta di un’operazione che ha l’obiettivo di svuotare il magazzino della riscossione con una quantità enorme di debito che non è mai stato saldato e che non è mai più richiesto perché riguarda anche coloro che sono deceduti, senza reddito e non possono essere trovati. Nonostante ciò, è fondamentale sottolineare che non si tratta di cancellazione della cartella, come è stato più volte deciso negli ultimi anni. L’ente creditore ha tre opzioni:
• supervisionare autonomamente la riscossione coattiva delle somme scaricate;
• assegnare la concessione a privati attraverso un bando pubblico;
• Riaffidarla all’Agenzia delle entrate riscossione per due anni nel caso in cui l’ente creditore scopra nuovi e significativi dati reddituali del debitore.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

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