La Polizia Postale mette in guardia sulla nuova truffa.

Wikipedia definisce la polizia di stato come: “ il reparto specializzato della Polizia di Stato per tutte quelle attività di prevenzione, controllo e repressione degli illeciti penali ed amministrativi rientranti nella vasta e complessa materia delle comunicazioni, delle attività criminose aventi ad oggetto la Rete Internet ed in generale del crimine informatico.” Dunque spesso sentiamo parlare di avvisi da parte della polizia di stato sulle nuove truffe e raggiri in circolazione tra la popolazione. Oggi ne prendiamo in esame una che utilizza la piattaforma telefonica di Watshapp.

Il messaggio oggetto del reato è ben esplicito e semplice :”Ciao mamma, il cellulare è rotto: questo è il mio nuovo numero”. Chiaramente il soggetto potrebbe variare e quindi da mamma si potrebbe passare a papà o a qualche altro parente o amico. Il passaggio successivo è la richiesta di salvare il numero in rubrica, tra i contatti. Da qui in poi parte una serie di richieste che portano il malcapitato o la malcapitato a fornire denaro e dati sensibili. Infatti il truffatore richiederà una ricarica postepay o un bonifico per uscire da una situazione di emergenza. In alcuni casi sono state chieste le credenziali per entrare nell’home banking. Questa truffa neanche a dirlo sta colpendo soprattutto gli anziani come è capitato ad una signora di 85 anni di Firenze che però è riuscita a rimanere fredda ed ha avvisato le forze dell’ordine.

A volte infatti basta riflettere e rimanere lucidi per accorgersi di essere finiti all’interno di un meccanismo perverso messo in atto da un truffatore o una truffatrice. Nel caso che abbiamo analizzato oggi per esempio è facile dedurre che se un cellulare si rompe non è necessario inviare somme di danaro al proprio figlio. Perché inviare tanti soldi per un telefonino che non funziona più? Ecco queste semplici domande ci possono portare sulla giusta strada che è quella di metterci in guardia e fare riferimento sempre alle forze dell’ordine.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

 

 

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