Siccità in Italia. In difficoltà il mercato del miele.

Le piogge scarseggiano soprattutto al nord Italia. Si stimano circa 430 giorni di siccità nel settentrione e la maggior parte dei fiumi presenta un livello preoccupante. Chiaramente a risentirne è anzitutto l’agricoltura con un danno che si aggira intorno ai  6 milioni di euro. In particolare, nell’ambito della produzione del miele, c’è stato un calo della produzione superiore al 20 %. Consideriamo che l’Italia è la quarta nazione europea per produzione di miele con circa 22.000 tonnellate. Il 2022 si prospetta, secondo Coldiretti, come l’anno più caldo registrato fino ad ora con una diminuzione delle precipitazioni di circa il 30%.

C’è da dire però, che oltre al clima, gli apicoltori hanno subito l’aumento vertiginoso dei prodotti a seguito della guerra in atto in Ucraina e delle tensioni tra paesi. Vetro, gasolio e stampe infatti hanno subito un aumento esponenziale del prezzo. In Italia vengono prodotte circa 50 specialità di miele che la portano ad essere il paese con la più grande varietà di mieli mono florali. Tra i nomi più importanti possiamo menzionare il miele di acacia, il miele millefiori, il miele di castagno, il miele di melata, di Tiglio di eucalipto e di agrumi. A differenza di altri paesi, come la Cina in Italia non sono ammesse coltivazioni Ogm.

Da sempre la Coldiretti lancia il monito di fare attenzione alle etichette per salvaguardare il made in Italy oltre ad acquisire la buona abitudine di acquistare direttamente all’interno delle aziende che producono il miele. Quando il miele viene raccolto interamente nel Belpaese la parola Italia deve essere ben evidente all’interno dell’etichetta. Se invece viene raccolto all’interno di uno o più paesi della comunità europea gli stessi devono essere indicati in maniera chiara. Se invece la provenienza è da Paesi extracomunitari è obbligatoria la scritta ‘miscela di mieli non originari della Ue’ .

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

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