Farmaci. Occorre piu’ evidenza alle avvertenze di prescrizione nelle etichette

da Aduc – di Primo Mastrantoni

Gli standard di etichettatura dei farmaci andrebbero riviste alla luce del fatto che le avvertenze su particolari prescrizioni, se presentate in colori non a contrasto sfuggono all’attenzione dei pazienti piu’ anziani. Lo ha dimostrato una ricerca non particolarmente ampia, ma significativa, condotta presso la School of packaging nel Michigan. I ricercatori hanno arruolato una trentina di partecipanti meta’ dei quali di eta’ inferiore ai 20 anni e meta’ oltre i 50 anni. E’ stato chiesto loro di osservare diverse fiale e flaconi su ognuno dei quali era stata apposta, oltre all’ordinaria etichettatura a fondo bianco, un’avvertenza sulla prescrizione (prescription warning label) in diversi colori e con i testi stampati a contrasto.

Poi e’ stato chiesto loro di guardare un set di etichette e dire quali di queste erano presenti su farmaci osservati in precedenza, senza entrare nel merito dei contenuti. Ne e’ emerso che i soggetti piu’ anziani avevano meno probabilita’ di ricordarle, a differenza di quelli piu’ giovani che invece riuscivano a farlo. E non era una questione di buona memoria ma di attenzione: i ricercatori, infatti, studiando i tracciati dei movimenti degli occhi durante le osservazioni, hanno notato che lo sguardo degli anziani aveva meno probabilita’ di posarsi sulle warning label, e, inoltre, tutti i partecipanti erano piu’ concentrati sull’etichetta principale bianca, e non su quella di avvertenza. Indicazione importante per stabilire dove apporre tali indicazioni: “La nostra prima raccomandazione” scrivono gli autori «potrebbe essere quella di spostare tutti gli avvertimenti su adesivi colorati dentro la principale etichetta bianca, che il 100% dei partecipanti ha letto”. Una sollecitazione in tal senso l’abbiamo fatta al ministro della Salute, Renato Balduzzi.

Bollo auto 2008, avvisi di accertamento arrivati prescritti Adico alla Regione Veneto: «Si vada a conguaglio per gli altri anni»

da Adico

La stragrande maggioranza degli avvisi di accertamento spediti dalla Regione per il ritardato pagamento del bollo auto 2008 è arrivata ai cittadini già prescritta. E quindi gli automobilisti, se se ne fossero resi conto, avrebbero potuto chiederne l’annullamento entro 60 giorni dalla data di notifica. È questa la posizione di Adico Associazione Difesa Consumatori sulla vicenda delle scadenze del bollo auto “regolarizzate” dalla Regione Veneto, con la conseguenza che migliaia di cittadini si sono ritrovati a essere morosi nonostante avessero sempre pagato regolarmente e puntualmente – stando alle scadenze in loro possesso – la tassa automobilistica.

 

«Il nostro ufficio legale ha studiato in modo approfondito la questione – spiega Carlo Garofolini, presidente di Adico Associazione Difesa Consumatori – la Regione può esercitare il diritto di recupero delle tasse automobilistiche entro il terzo anno successivo a quello in cui doveva effettuarsi il pagamento: trattandosi del bollo 2008, la prescrizione scattava dopo il 31 dicembre 2011, intesa come data ultima in cui l’accertamento o la cartella dovevano pervenire nella disponibilità del destinatario dell’atto, quindi come data di ricezione della notifica, non di spedizione da parte della pubblica amministrazione».

Gli avvisi di accertamento sono stati spediti dalla Regione Veneto il 21 dicembre 2011, quindi quasi al termine del periodo utile perché l’avviso di accertamento risultasse valido: e proprio per la presenza delle festività, moltissime raccomandate (secondo Adico si tratterebbe della stragrande maggioranza) sono arrivate a destinazione solo nei primi giorni del 2012. «Sottolineiamo come sia tutt’altro che facile, in questi casi, risalire alla data di notifica – continua il presidente Garofolini – tanti cittadini infatti ci hanno segnalato come, sulla busta contenente l’avviso della Regione, non ci fosse il timbro postale. Ma ipotizzando la data di spedizione della comunicazione, attraverso il servizio “DoveQuando” sul sito web di Poste Italiane si può recuperare la data di consegna al portalettere». Il timbro postale manca perché la Regione ha notificato gli avvisi a mezzo di raccomandata A/R in modalità massiva, quindi senza materiale affrancatura. In due casi portati da altrettanti cittadini all’attenzione di Adico, la data di notifica risulta essere rispettivamente il 3 gennaio e il 5 gennaio 2012.

Perché quindi i cittadini che hanno ricevuto l’avviso di accertamento oltre i termini di prescrizione, non hanno fatto tentato la strada della richiesta di annullamento? «Molto semplice: perché non sapevano di questa possibilità – sostiene ancora Garofolini – ci sono 60 giorni dalla data di notifica dell’atto per chiedere l’annullamento in autotutela. Purtroppo per chi ha pagato non c’è molto da fare: coerentemente con la nostra posizione, però, chiediamo alla Regione di venire incontro a queste persone, magari andando a conguaglio con quanto verrà chiesto per gli anni successivi al 2008».

Il consiglio che Adico dà agli automobilisti, quindi, è doppio: da una parte, se per caso qualcuno avesse ricevuto l’avviso più recentemente, che ne chieda l’annullamento entro 60 giorni dalla notifica. Per tutti gli altri, invece, l’importante è tutelarsi per gli anni successivi al 2008: «Riteniamo sia difficile che la Regione faccia recapitare in ritardo anche gli avvisi relativi al 2009, quindi meglio procedere con il ravvedimento operoso». Chi ha pagato sempre in mesi diversi da gennaio, dovrà infatti pagare la sanzione anche per il 2009, 2010 e 2011: ma se si “ammette l’errore” prima della notifica dell’avviso di accertamento, si paga solo il 10% della sanzione (che è pari al 30% dell’importo della tassa). Gli uffici di Adico sono a disposizione per fornire informazioni e assistenza in merito: di persona allo sportello di via Volturno 33 a Mestre, all’indirizzo mail info@associazionedifesaconsumatori.it o al numero di telefono 041.5349637.