Stop ai test sugli animali per i cosmetici. L’Europa sfida il Mondo

stopdi ANTONIO CIANCIULLO
fonte: repubblica.it

Dopo più di 20 anni di battaglie, rossetti, creme e fondi tinta ricavati ustionando e avvelenando conigli e cavie sono fuori legge. Il bando totale per i cosmeticiottenuti con l’uso della vivisezione, in vigore da domani in tutta l’Unione europea, rappresenta certamente una vittoria del movimento che difende i diritti degli “altri animali”, cioè dei milioni di specie con cui condividiamo il pianeta. E infatti la Lav (Lega anti vivisezione) festeggerà nel pomeriggio al Pantheon.
Ma la decisione del Parlamento europeo è un atto che va al di là di questo specifico settore. E’ un punto di svolta importante, oltre che dal punto di vista etico, per due motivi. Il primo riguarda la difesa dei cittadini: i nuovi test che usano metodologie alternative alla vivisezione, secondo molte associazioni, sono più efficaci dei vecchi sistemi.

E’ un campo controverso, con pareri divisi all’interno della comunità scientifica. Ma si sta rafforzando l’approccio che punta ad arrivare alla sicurezza attraverso test basati su colture cellulari, sulla ricostruzione della pelle umana e su software avanzati invece che attraverso tecniche cruente su animali vivi. Anche perché specie diverse possono avere risposte diverse alla stessa esposizione chimica.

Il secondo motivo riguarda il ruolo dell’Europa e la sua possibilità di ritrovare una leadership globale. La Cina ad esempio è uno dei pochi paesi con una legge che rende obbligatori i test sugli animali per la produzione di nuovi cosmetici. La manterrà? La pressione cresce, come dimostra la campagna Be Cruelty-Free lanciata dall’associazione Humane Society International in vari paesi per estendere il bando dell’uso della vivisezione per la produzione di mascara e creme anti rughe.

Nel settore dei cosmetici l’Unione europea, il principale mercato del mondo, ha scelto una direzione di marcia, ha stabilito regole del gioco basate su un ampio consenso, ha imposto parametri basati su un’accelerazione innovativa legata a una forte motivazione etica. Non è la vecchia difesa commerciale basata sui dazi: è una sfida verso il futuro. Ora i concorrenti dovranno adeguarsi se vorranno esportare nel vecchio continente. Un modello che potrebbe ripetersi in altri campi, a cominciare dalla battaglia per una società low carbon, mirata alla difesa della stabilità del clima e alla lotta contro la crescita degli eventi meteo estremi, che l’Europa ha guidato dagli anni Novanta e che oggi potrebbe aiutare il continente a uscire dalla crisi.

ANAGRAFE: NUOVE REGOLE IN VIGORE DAL 10 MAGGIO PER CAMBIARE RESIDENZA

da Adiconsum

Procedure più veloci per variare città o lo stato di famiglia. Per cambiare residenza domanda entro 20 giorni

Molte le novità introdotte nel Dl semplificazioni. La prima è costituita dal termine di 20 giorni entro cui i cittadini devono presentare la domanda di trasferimento della residenza o di variazione dello stato di famiglia. Le domande potranno essere inviate anche attraverso posta certificata, allegando un documento di identità. La seconda novità è costituita dall’assegnazione del termine di due giorni lavorativi per l’esame delle domande e per l’effettuazione dell’iscrizione anagrafica. In caso contrario gli effetti giuridici decorrono dalla data della presentazione.

Dopo 45 giorni dalla presentazione o dall’invio della dichiarazione matura il silenzio assenso.