Etichette per frutta e verdura

etichetteda Aduc

Le etichette per frutta e verdura sono obbligatorie. Nel cartellino esposto vanno indicati:
1. Prezzo.
2. Varieta’ (es. mele golden).
3. Categoria. Sono tre: extra, 1° e 2°.
4. Provenienza. Obbligatoria l’indicazione dello Stato (es. Italia), facoltativa quella di una regione o zona (es. Sicilia o Cilento) (1).
Chi non adempie a tale obbligo e’ soggetto alla sanzione amministrativa che va da 350 a 15.500 euro. All’obbligo di etichettatura non sono tenuti i coltivatori che vendono direttamente al consumatore. Da una nostra indagine a Roma abbiamo riscontrato il rispetto della norma nella grande distribuzione organizzata, mentre lascia a desiderare quella nella piccola distribuzione, cioe’ nei cosiddetti mercati rionali. Non comprendiamo, inoltre, il motivo della esenzione dell’obbligo delle etichette per i coltivatori diretti, cioe’ di coloro che un tempo si chiamavano contadini e oggi imprenditori agricoli. Sarebbe opportuno che chi deve effettuare controlli si impegnasse a far rispettare la legge in vigore e tutelasse consumatori e agricoltori, imponendo l’obbligo delle etichette anche ai contadini, ovvero agli imprenditori agricoli.

(1) Per approfondimenti si veda qui

Farmaci. Occorre piu’ evidenza alle avvertenze di prescrizione nelle etichette

da Aduc – di Primo Mastrantoni

Gli standard di etichettatura dei farmaci andrebbero riviste alla luce del fatto che le avvertenze su particolari prescrizioni, se presentate in colori non a contrasto sfuggono all’attenzione dei pazienti piu’ anziani. Lo ha dimostrato una ricerca non particolarmente ampia, ma significativa, condotta presso la School of packaging nel Michigan. I ricercatori hanno arruolato una trentina di partecipanti meta’ dei quali di eta’ inferiore ai 20 anni e meta’ oltre i 50 anni. E’ stato chiesto loro di osservare diverse fiale e flaconi su ognuno dei quali era stata apposta, oltre all’ordinaria etichettatura a fondo bianco, un’avvertenza sulla prescrizione (prescription warning label) in diversi colori e con i testi stampati a contrasto.

Poi e’ stato chiesto loro di guardare un set di etichette e dire quali di queste erano presenti su farmaci osservati in precedenza, senza entrare nel merito dei contenuti. Ne e’ emerso che i soggetti piu’ anziani avevano meno probabilita’ di ricordarle, a differenza di quelli piu’ giovani che invece riuscivano a farlo. E non era una questione di buona memoria ma di attenzione: i ricercatori, infatti, studiando i tracciati dei movimenti degli occhi durante le osservazioni, hanno notato che lo sguardo degli anziani aveva meno probabilita’ di posarsi sulle warning label, e, inoltre, tutti i partecipanti erano piu’ concentrati sull’etichetta principale bianca, e non su quella di avvertenza. Indicazione importante per stabilire dove apporre tali indicazioni: “La nostra prima raccomandazione” scrivono gli autori «potrebbe essere quella di spostare tutti gli avvertimenti su adesivi colorati dentro la principale etichetta bianca, che il 100% dei partecipanti ha letto”. Una sollecitazione in tal senso l’abbiamo fatta al ministro della Salute, Renato Balduzzi.