Televisioni e tecnologia. Differenze tra LED, OLED E QLED.

La televisione smart (nota anche come TV intelligente) è ormai diffusa tra la gente. Tuttavia, il primo brevetto multifunzionale è stato depositato nel 1994 dall’azienda francese Fast France Advanced Systems. La tecnologia e la qualità dello schermo di una smart tv determinano le sue prestazioni complessive. C’è stato il passaggio dall’analogico al digitale e dal plasma ai cristalli liquidi che ha fatto aumentare l ‘interesse dei consumatori verso un tipo di tv innovativa che assomigli sempre più ad un grande telefono dove poter scaricare app e vedere contenuti multimediali. Attualmente abbiamo sul mercato tre diverse tecnologie. La prima riguarda le tv a LED. “LED” è l’acronimo di “diodo a emissione luminosa” . La televisione LED è considerata il punto di partenza dal quale si sono poi diramate tutte le tecnologie successive, in particolare OLED e QLED. La tecnologia LED in pratica è alla base di tutti i televisori intelligenti di ultima generazione. In questa modalità di visualizzazione dell’immagine, la luce della retroilluminazione passa attraverso i cristalli liquidi. Passiamo poi alla tecnologia OLED. OLED si traduce in “diodo organico a emissione di luce”. Questa tecnologia consente alla tv di brillare di luce propria per fare una battuta un po scontata. La televisione infatti emette la propria luce invece di essere riflessa dall’esterno, come accade nei display LCD a cristalli liquidi. La modalità OLED ha reso i televisori molto più sottili. Infine abbiamo la tecnologia QLED. La tecnologia TV QLED, nota anche come “Quantum dot led”, ha uno schermo a punti quantici. I display strutturati in questo modo sono dotati di nano cristalli e punti quantistici, che dovrebbero fornire immagini più vivaci e brillanti e contrasti più definiti rispetto ai normali schermi LCD. Più l’ambiente sarà privo di luce più la tecnologia OLED si distinguerà per definizione e qualità dell’immagine. Chiaramente è quella che costa di più sul mercato e dunque il consumatore deve valutare se è il caso di spendere una cifra maggiore.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Frutta e verdura di stagione, etichette e conservazione. Consigli utili.

Quali sono i modi più efficaci per selezionare i prodotti vegetali e la frutta? È importante conoscerli non solo per garantire che i prodotti più gustosi siano sempre freschi, ma anche per ridurre lo spreco e quindi risparmiare denaro. Mangiare frutta e verdura di stagione significa seguire una dieta che cambia ogni mese e fornisce i nutrienti necessari per quella stagione. 
A seconda delle stagioni variano i tipi di frutta e verdura. Possiamo riassumere così. Autunno/Inverno. Frutta: arance, clementine, mele, pere, limoni. Verdura: carote, cavolfiori, spinaci, rape, broccoli, coste, carciofi, finocchi, zucche. Primavera/Estate. Frutta: ciliegie, fragole, piccoli frutti, meloni, albicocche, pesche, susine. Verdura: fagioli, fagiolini, zucchine, pomodori, peperoni, melanzane, insalate, cipolla, fave.
L’etichetta della merce deve indicare la categoria commerciale, la nazione o la regione di provenienza della merce, la varietà e  le dimensioni. Conoscere e verificare l’intero processo produttivo e il percorso che un prodotto agroalimentare attraversa “dal campo alla tavola” è il modo in cui la qualità di un prodotto può essere valutata: La “tracciabilità” si riferisce al processo di coltivazione, produzione, trasformazione, conservazione, distribuzione, commercializzazione e consumo. Tutti i prodotti ortofrutticoli che vediamo sul mercato sono anche raggruppati in tre categorie commerciali: “extra”, “prima” e “seconda”. Queste categorie sono assegnate in base alle dimensioni e all’aspetto estetico.
Il profumo deve essere valutato. Annusate un ortaggio. Il profumo della verdura dovrebbe essere lieve e naturale. Il solo profumo della verdura deve essere in grado di trasmettere l’autenticità e la freschezza del prodotto. Come conservare le verdure? Il segreto è conservare le verdure in frigo in contenitori ermetici per ridurre l’esposizione all’ossigeno, che può causare la degradazione e la perdita di nutrienti. Quando possibile, è vantaggioso conservare le verdure separate: In effetti, alcune verdure possono rilasciare gas che accelerano la maturazione di altre verdure. La separazione delle mele dalle verdure a foglia verde ne è un esempio. Infine, è fondamentale fare alcune piccole perforazioni se le verdure vengono conservate in sacchetti per evitare muffe.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Si possono pignorare le quote condominiali dei singoli condomini?

Nel caso in cui l’amministratore non paghi i fornitori del condominio, i condomini corrono due rischi. Non c’è solo il pignoramento dei beni personali. Infatti coloro che non hanno ancora pagato gli oneri di amministrazione ordinaria o straordinaria possono essere tenuti a versarli sul conto corrente del creditore che ha promosso l’azione legale per ottenere la somma spettante.Si chiama “Pignoramento presso terzi delle quote condominiali”. La riforma del 2012 ha imposto ai creditori di agire prima nei confronti dei condomini morosi ma la Corte ha stabilito che il pignoramento delle quote condominiali è possibile anche contro tutti gli altri. Il condominio ha funzioni simili alle società di persone, e non ha personalità giuridica. (Il creditore infatti può perseguire anche i partecipanti al gruppo pignorando i loro beni personali). Il condominio non è un ente separato dai singoli condomini e  i debiti del primo sono dei singoli proprietari. Spesso, poiché il pignoramento può essere eseguito solo nei limiti dei millesimi di ciascun proprietario, il creditore deve avviare l’esecuzione contro tutti i proprietari se vuole recuperare l’intero denaro. Il condomino riceve un atto di “pignoramento presso terzi” . A quel punto, la legge gli impone di informare il creditore dell’importo totale del suo debito, sia per le quote non ancora versate che per quelle future a versare. Poi, con un provvedimento specifico, il giudice condannerà il condomino a bonificare tali somme non più all’amministratore, ma al creditore procedente.  Senza l’approvazione dell’assemblea del consuntivo e dello stato di ripartizione, il pignoramento presso terzi non può essere utilizzato. In effetti, è da questo momento che nasce un debito del singolo condomino nei confronti del condominio. La Cassazione ha affermato che è necessario un rapporto reale e obbligatorio tra il condominio e il singolo condomino per pagare i contributi condominiali perché l’espropriazione dei crediti del condominio verso i singoli sia legittima.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Bollettini ingannevoli e il caso delle camere di commercio.

In questo periodo di scadenze arrivano alle imprese bollettini di pagamento falsi con diciture che sembrano essere  stati inviati dalla Camera di commercio. Inoltre, forniscono informazioni a coloro che hanno depositato marchi o brevetti che riguardano il pagamento per la registrazione dei loro marchi o brevetti in registri specifici. Le camere di commercio mettono in guardia in quanto si tratta di iniziative commerciali private, con l’adesione volontaria a siti web e banche dati private, nelle quali vengono utilizzati termini come “Camera di commercio”, “Registro Imprese” o “imprese”, termini in modo da indurre al pagamento di un importo dovuto per legge. Non si tratta di avvisi e bollettini della Camera di commercio. Il pagamento del diritto annuale può essere effettuato solo con il modello F24 o utilizzando la piattaforma online PagoPA; in alternativa, può essere effettuato tramite bollettino postale o bonifico. I titolari di marchi o brevetti che hanno già depositato il diritto annuale non devono pagare alcun importo aggiuntivo. Di conseguenza, si prega di diffidare di questi bollettini. In caso di ricezione di richieste di questo tipo, è fondamentale verificare che siano autentiche inviandole alla mail regolazione.@fi.camcom.it. L’Ufficio Tutela del Mercato e Protesti informerà in maniera celere l’AGCM.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

 

“Bonus gite scolastiche”. Buona partecipazione per la misura in favore degli studenti.

Buona la partecipazione al “bonus gite scolastiche”. Il MIM ha stanziato 50 milioni di euro per sostenere i viaggi di istruzione e le visite didattiche. La misura, nota anche come bonus gite scolastiche, offre a tutti gli studenti l’opportunità di partecipare alle attività delle classi per aiutare le famiglie svantaggiate. Il MIM ha inizialmente limitato il contributo alle famiglie con un ISEE inferiore a 5mila euro, ma di recente ha deciso di estenderlo ai nuclei famigliari con un ISEE fino a 15mila euro. Il MIM ha informato che la misura si applica alle scuole statali, come le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Come detto in precedenza gli studenti delle scuole statali secondarie di secondo grado avranno diritto a ricevere un contributo per le gite scolastiche in base all’indicatore ISEE delle loro famiglie. A fine dicembre sono state comunicate le procedure per richiedere i contributi per le gite scolastiche. La richiesta del bonus per le gite scolastiche doveva essere presentata sulla Piattaforma Unica entro e non oltre le 17:00 del 31 maggio 2024. Per accedere alla Piattaforma Unica “Famiglie e studenti”, dovevano completare un processo di identificazione e autenticazione informatica e richiedere l’agevolazione nell’area “Servizi”, sotto la sezione “Agevolazioni”, nell’ambito “Viaggi di istruzione”. L’obiettivo dell’iniziativa, che come detto prevede un fondo di 50 milioni di euro, è quello di superare le difficoltà economiche che spesso impediscono ai giovani di godere di queste opportunità di apprendimento vitali. L’obiettivo dell’agevolazione, che consiste in una riduzione diretta dei costi di partecipazione, è quello di rendere le esperienze formative altrimenti non accessibili a tutti gli studenti.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Uso del seggiolino auto per bambini. Normativa e multe.

L’uso del seggiolino auto è essenziale per la sicurezza dei più piccoli su strada. Purtroppo, ogni anno ci sono molti incidenti stradali in cui i bambini siedono in maniera scorretta in auto, con conseguenze spesso tragiche. Il giusto utilizzo del seggiolini può ridurre drasticamente il rischio di morte e lesioni gravi in caso di incidente. È fondamentale scegliere un seggiolino omologato, in base all’età del bambino e alla sua grandezza e installarlo in maniera corretta per garantire la massima sicurezza. Solo in questo modo possiamo essere certi di fornire ai nostri figli la giusta sicurezza durante il viaggio.  La legge italiana impone l’uso obbligatorio di dispositivi di ritenuta omologati per tutti i bambini fino a 150 cm di altezza, circa 12 anni di età. Questi dispositivi devono rispettare le normative europee, come  la i-Size o la ECE R44/04 l’unica che sarà valida da settembre 2024. Importanti sono anche i risultati dei crash test svolti da enti indipendenti come ADAC o TCS. er una più rapida installazione si possono acquistare i modelli dotati del sistema ISOFIX.

Il sistema Isofix è un metodo standardizzato in tutto il mondo per installare il seggiolino sul sedile del veicolo. Non si ancora il seggiolino con il classico sistema che utilizza le cinture di sicurezza a tre punti dell’auto ma tramite due punti di attacco, chiamati connettori ad anello, sul seggiolino più un terzo punto, noto come “antiribaltamento” che  evita la rotazione del seggiolino in senso longitudinale. E’ bene ricordare come anche a bassa velocità un urto lieve può causare ferite gravi al bambino non assicurato in maniera corretta contro le parti rigide dell’auto. Bisogna sempre utilizzare il seggiolino anche per non ricevere multe dagli organi preposti. In Italia, chi fa viaggiare il bambino in auto senza un sistema di ritenuta omologato può essere multato da 80 a 323 euro. Nel caso una persona riceva due multe per la stessa infrazione nel corso di due anni, la sua patente sarà sospesa da 15 giorni a ben due mesi.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

La truffa della finta contravvenzione.

I cittadini in cerca di un parcheggio sono stati colpiti nuovamente dalla truffa del finto verbale. Si tratta di un metodo che consiste nel ricevere una finta contravvenzione sul proprio veicolo parcheggiato. Sull’automobile poi viene lasciato un messaggio che informa di aver violato importanti norme del codice della strada. Si finisce per scoprire la truffa solo quando è troppo tardi, ma è possibile prevenire situazioni peggiori se si riescono ad identificare alcuni  segnali. Prima di tutto, bisogna esaminare bene  i verbali di divieto di sosta. L’assenza di un numero identificativo per l’ente o l’autorità competente in materia, indica che qualcosa non va. Il primo dubbio dunque è che le multe  risultano prive di elementi di riconoscibilità. Bisogna sempre verificare che nella zona dove si è ricevuto il verbale sia  presente una segnaletica che indica il divieto.

Un altro allarme deve scattare poi dalla richiesta di saldare la multa in contanti. L’importo della multa fittizia è generalmente inferiore a quello della sanzione reale, un modo per convincere più automobilisti a pagare. È fondamentale leggere attentamente la lettera e il verbale. Il documento può contenere errori grammaticali o di formattazione. Il numero di targa, la data e il luogo dell’infrazione devono essere tutti esaminati. Questo tipo di truffe viene spesso commesso in aree particolarmente trafficata, come ad esempio su un lungomare in piena estate, dove è molto probabile che si possa infrangere le regole nel parcheggiare la propria auto. La truffa molto spesso riesce perché i malviventi sono consapevoli che la stragrande maggioranza dei cittadini non sanno com’è fatto un verbale e soprattutto se ricevono le multa in paesi diversi da quello di residenza possono  pensare che il modo di compilare il verbale differisca da quello utilizzato nella propria area di residenza. Sempre più le persone segnalano alle forze dell’ordine questo tipo di truffa consentendo alle forze dell’ordine di identificare delle vere e proprie bande responsabili di questa attività fraudolenta.

Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano