La Consob e la sua attività di controllo e verifica.

La Consob è l’organo di controllo del mercato finanziario italiano. Sul sito della Consob si può leggere come la stessa “Verifica la trasparenza e la correttezza dei comportamenti degli operatori per la salvaguardia della fiducia e la competitività del sistema finanziario, la tutela degli investitori, l’osservanza delle norme in materia finanziaria; Vigila per prevenire e, ove occorra, sanzionare eventuali comportamenti scorretti; esercita i poteri attribuiti dalla legge affinchè siano messe a disposizione dei risparmiatori le informazioni necessarie per poter effettuare scelte di investimento consapevoli; Opera per garantire la massima efficienza delle contrattazioni, assicurando la qualità dei prezzi nonché l’efficienza e la certezza delle modalità di esecuzione dei contratti conclusi sui mercati regolamentati.”.

All’interno del sito www.consob.it vi è un’apposita area dedicata alle truffe. L’esercizio nei confronti del pubblico dei servizi e attività di investimento è riservato ai soggetti che sono stati autorizzati dalla Consob. Molto spesso ci si imbatte in società o altri enti non autorizzati che organizzno delle truffe ai danni del consumatore finale. Ecco che il primo passo da effettuare quando si viene contattati o ci si imbatte da qualcuno che propone il trading on line bisogna verificare se è stato autorizzato. Nel sito della CONSOB è inoltre possibile consultare l’elenco delle imprese di investimento comunitarie che operano in Italia. Sempre da sito della Consob apprendiamo che nel caso in cui si ha il sospetto di interagire con un soggetto non autorizzato si può consultare la sezione “AVVISI AI RISPARMIATORI” del sito della CONSOB e verificare se nei confronti del soggetto in cui ti sei imbattuto la CONSOB ha pubblicato un warning e/o ha adottato un provvedimento con cui gli ordina la cessazione dell’attività svolta tramite un sito web. Come si può contattare la Consob in caso di dubbi? Leggendo sul sito web lo si può fare tramite il modulo SIPE/chiedi alla CONSOB o telefonando al numero 06.8477611 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 16.30).

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Aumento vertiginoso del prezzo del latte e latte sintetico.

Continuano gli aumenti dei prodotti in commercio per i consumatori del nostro Belpaese. E’ tangibile la perdita di potere d’acquisto e il carrello della spesa è sempre più vuoto. Oggi analizziamo un prodotto di prima necessità che nell’ultimo periodo ha subito un rincaro increibile. Parliamo del latte e dei suoi derivati. Secondo i dati istat infatti latte, formaggi e uova sono aumentati mediamente quasi del 20%. Gli aumenti sono stati differenti a seconda della tipologia di latte. Il latte fresco è quello che è cresciuto di meno (se cosi si può dire) toccando un aumento del 18%. Il latte parzialmente scremato ha subito una variazione positiva di circa il 22%. Il latte a lunga conservazione risulta essere quello piu’ caro con aumenti che si aggirano intorno al 34%. Il risultato? Chiaramente i consumatori cercano di risparmiare lasciando da parte la qualità o al contrario viene mantenuto il livello di qualità ma vengono ridotti drasticamente i consumi.

Intanto dopo le farine di grillo c’è un’altra novità che interessa i mercati internazionali :il latte sintetico. Si proprio cosi. Israele ha autorizzato la produzione di questa particolare forma di latte che viene ottenuto attraverso la fermentazione con l’utilizzo di un lievito che rendono le proteine pressoché uguali a quelle contenute dal latte ricavato dalle mucche. Anche il governo Americano ha avviato le ricerche sul nuovo prodotto sintetico e i pareri sono molto positivi soprattutto sugli effetti sul corpo umano. Chiaramente la posizione dell’Italia è di assoluta contrarietà con l’intervento delle associazioni di categorie che hanno fatto presente tutto il loro dissenso.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

 

14 rinvii a giudizio per lo «Stato Teocratico Antartico di San Giorgio».

Avete mai sentito parlare dello «Stato Teocratico Antartico di San Giorgio» ? Se non siete mai venuti a conoscenza, non preoccupatevi, non siete carenti in geografia. Si tratta piuttosto di un’isola che non c’è, di uno stato inventato insomma. In tanti purtroppo avevano dato fiducia ai rappresentati di questo governo che promettevano benefici fiscali e altri vantaggi a chi aderisse alla loro iniziativa. Erano stati create patenti di guida, passaporti e addirittura degli albi di professioni appartenenti allo Stato Teocratico Antartico di San Giorgio. Le somme richieste erano alla portata di molti (massimo circa mille euro) ed è per questo che in tanti, alla fine, sono stati raggirati.

14 persone sono state rinviate a giudizio presso il tribunale di Catanzaro e le accuse sono state di associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi per l’espatrio. In aggiunta è stata ipotizzato anche il reato di riciclaggio. L’indagine prese avvio il 7 aprile 2021, quando fu scoperta l’organizzazione che si muoveva tra i nuclei territoriali a Catanzaro, Alcamo e Teramo. Fu scoperta per caso in quanto le forze dell’ordine perquisirono un’immobile nella città di Catanzaro sicuri di trovare degli stupefacenti. Invece rimasero stupiti nel conoscere alcuni membri i appartenenti allo «Stato Teocratico Antartico di San Giorgio» con tanto di timbri e carta intestata, in uno stabile che aveva tutte le caratteristiche di una sede diplomatica.

Ma dove si trovava fisicamente questo stato? In Antartide, all’estremo Polo Sud. In questo modo era difficile per cittadini residenti in Italia affrontare il viaggio e verificare l’esattezza delle informazioni. Dando un’occhiata alla costituzione di questo fantomatico stato si legge infatti che il luogo identificato“ È il settore antartico compreso tra il Polo Sud e il 60° sud di latitudine e contenuto tra la longitudine 135° ovest e la longitudine 141° ovest”.”Al vertice dell’organizzazione è stato individuato il settantaduenne Damiano Bonventre che si definiva Duca di San Carlo.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Un nuovo consulente a disposizione dei nostri lettori. Benvenuto dottor Guglielmo Paganelli.

Oggi vi volgiamo presentare un nuovo collaboratore del Consumatore. Si tratta del dottor Guglielmo Paganelli Medico chirurgo e Specialista in Oculistica. Di seguito il suo importante cv:

Guglielmo Paganelli è nato a Roma il 07/06/1962, laureato in Medicina e Chirurgia presso L’Università “La sapienza” il 28/10/1988 con la votazione di 110/110 e lode. SI è specializzato in Oculistica presso la stessa Università “La sapienza”il 14/07/1992 con la votazione di 70/70 e lode. Iscritto all’ordine dei medici e chirurghi d Roma da Marzo 1989.

Ha frequentato due corsi della Scuola medica Ospedaliera, il primo nel 1988 presso l’Ospedale Oftalmico di Roma, l’altro nel 1992 presso l’ospedale San Carlo di Nancy.

Nel 1989/90 ha svolto il servizio di leva come ufficiale medico presso l’ospedale Militare di Caserta con incarichi di assistente presso il reparto di Neuropsichiatria e presso il reparto di Oculistica.

Dal 1989 al 2007 ha svolto attività nella medicina generale come medico di famiglia sostituto, come medico nella medicina dei servizi (autorizzazione, igiene pubblica, visite fiscali, medico prelevatore, servizio per le tossicodipendenze).

Dal 1990 al 1998 ha svolto attività sanitaria presso l’ambulatorio oculistico della Caritas Diocesana di Roma, come volontario.

Dal 1986 al 1994 ha frequentato l’istituto di Clinica Oculistica presso l’università di Roma “La Sapienza”, svolgendo attività ambulatoriale, di pronto soccorso, di reparto, di sala operatoria, di day hospital, di reparto fluorangiografia e laserterapia, di elettrofisiologia (in particolare ha utilizzato campimetri manuali e computerizzati per la valutazione sia medico legale per il rilascio di porto d’armi, di patente automobilistica, per determinare eventuali pazienti simulatori e invalidità, sia per la valutazione di patologie oculari e neurologiche.)

Dal 1992 ha svolto attività come consulente tecnico d’ufficio per il tribunale civile e penale di Roma; è stato nominato ctu anche dal tribunale civile di Napoli e Sulmona.

Dal 1994 al 1995 è stato nominato membro delle commissioni sanitarie invalidi civili presso la Usl ex Rm33 ed ex Rm4(come medico a,n,m,i,c, titolare).

Ha prestato servizio come medico specialista sostituto dal 1992 al 2008 presso la Asl rm a,b,c,d,e,f,h. Nel 1995 per tre mesi ha preso anche servizio presso la Asl di Trento (ospedale di Tione). Nella Asl a ha già prestato servizio presso l’ambulatorio oculistico del Quirinale e presso la corte Costituzionale; presso l’ambulatorio di via Luzzatti ha anche effettuato visite specialistiche per la legge 626/1994 ai dipendenti della presidenza del Consiglio dei Ministri.

Nella Asl rm c presso l’ambulatorio di viale Tolstoy ha anche effettuato visite specialistiche per la legge 626/1994 ai dipendenti della regione Lazio.

Nella Asl rm e ha anche svolto attività ambulatoriale presso l’Ospedale Oftalmico di Roma.

Nella Asl rm b da giugno 2006 è titolare oculista di tredici ore e mezzo settimanali

Nella Asl rm c da ottobre 2007è titolare oculista di due ore settimanali

Nella Asl rm a da settembre 2008 è titolare oculista di due ore settimanali

Nella Asl rm h dal 2009 è titolare oculista di quattro ore settimanali

Nella sede dell’ Inail di Roma centro dal 2009 è titolare di due ore settimanali.

Dal 1992 svolge attività libero professionale come medico oculista espletando anche visite mediche per la legge 626/1994, a videoterminalisti, a operai saldatori e termo-idraulici, a operai sanitari esposti a radiazioni ionizzanti, per conto di società private, enti e pubblica amministrazione tra cui Zanzi Servizi spa, Abbott srl, Opel Italia spa, Sifel spa, Sogitec srl, Osa, L’Ipa(per i dipendenti del comune di Roma e dell Ama), l’agenzia delle Dogane.

Nell’ anno 2000 è stato presidente della commissione della Presidenza del Consiglio dei ministri per la gara d’appalto per l’acquisto di tutta la strumentazione sanitaria necessaria per l’ambulatorio oculistico da institutire presso la stessa Presidenza. Benvenuto caro dottore

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Netflix e il blocco alla condivisione.

Tantissime sono le persone che utilizzano Netflix in Italia. Si tratta di un servizio streaming che dietro abbonamento consente di vedere film e serie tv. Basta una connessione ad internet. Con i televisori di nuova generazione è possibile oramai scaricare l’apposita applicazione, inserire user e password e sedersi comodi sul divano. A fine del 2022 gli abbonati a Netflix hanno sfiorato i 231 milioni di persone. In realtà se volessimo conteggiare gli individui che effettivamente visualizzano questa piattaforma non lo potremmo fare perché molti utenti condividono user e password al fine di abbattere i costi. Il meccanismo è molto semplice. Un soggetto decide di sottoscrivere un abbonamento a suo nome e poi concede le sue password ad altri i individui che possono collegarsi.

Ora Netflix ha deciso di mettere fine a questa pratica introducendo lo “stop” alla condivisione dei dati per l’accesso. Nei primi mesi del 2023 le nuove disposizioni sono state introdotte in via sperimentale anche in Spagna dove però i risultati non sono stati dei migliori. Infatti sono stati registrati un milione di utenti in meno e uno studio ha rilevato che quasi il dieci per cento degli abbonati ha dichiarato di non voler rinnovare più il servizio streaming. Solo chi rientrava nel nucleo domestico (e quindi chi si collega allo stesso wifi) ha potuto condividere user e password. E’ chiaro che in questo modo è stato ridotto il perimetro entro il quale la condivisione dei dati può essere praticata. Oltre alla Spagna il blocco risulta attivo anche in Portogallo, Canada e Nuova Zelanda.

Il blocco della condivisione è previsto anche nel nostro Paese. Quando avvera? Voci sempre più insistenti danno per certa la decisione entro la fine del secondo trimestre 2023. Vedremo se anche in Italia ci sarà qualche fuga o qualche forfait ( ricordiamo a onor di cronaca che i prezzi dell’abbonamento variano da 5,49 euro ad un massimo di 17,99 euro).

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano

Cinque truffe molto chiacchierate sul web.

Oggi facciamo una sintesi di 5 truffe che sono molto chiacchierate sul web, sia nei social che nei forum dei siti per i consumatori. Ecco dunque 5 truffe molto diffuse:

1)Odiato pishing
Tutto nasce da una mail che viene elaborata dai truffatori in maniera perfetta. Viene utilizzato il logo dell’istituto di credito, lo stesso font usato nelle comunicazioni ufficiali, gli stessi colori. Generalmente viene chiesto di cliccare su un link o per accedere al sito e svolgere operazioni oppure per accedere a delle schede dove viene chiesto di inserire diversi dati sensibili. L’intento è sempre lo stesso. Carpire informazioni personali da utilizzare poi per accedere al denaro dell’ignara vittima. Conviene sempre contattare la società o la banca per richiedere maggiori informazioni.

2)Il pericolo del vishing
Simile al pishing il vishing si differenzia perché il tutto avviene telefonicamente. Un falso operatore insisterà per avere dati sensibili come i codici della propria carta.

3)La truffa del si
Quante volte durante il giorno si ricevono telefonate da call center delle più disparate compagnie (telefoniche, energia, gas…). E spesso si aprono con delle domande innocenti come ad esempio: “E’ lei il signor Verdi?”. Se si risponde di si la risposta potrebbe essere utilizzata per concludere dei contratti. Quindi è meglio non rispondere “si” alle domande e chiudere presto la telefonata.

4)Allettanti buoni spesa
Se si ricevono dei buoni spesa su watshapp che richiedono l’inserimento dei propri dati personali e dei propri dati bancari, bisogna stare attenti. La maggior parte delle volte si tratta di una truffa e il buono non è altro che l’ennesimo meccanismo per carpire informazioni.

5)Il pacco non arriva
Un paco è bloccato alla dogana e per sbloccare la situazione occorre pagare esigui oneri di trasporto (di solito 2 o 3 euro). Una volta versata la somma si mette in piedi un meccanismo fraudolento che addebiterà piccole somme nel breve periodo sul conto della vittima. Spesso capita con le carte ricaricabili e alcuni istituti di credito permettono, a seguito di una denuncia, di recuperare il denaro perso.

Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano