Alitosi

Risultati immagini per alitosidott antoniTalvolta, parlando a stretto contatto con gli altri, percepiamo un cattivo odore dell’alito, che mette in imbarazzo la persona e crea gravi problemi di relazione. Questo problema può essere occasionale e risolvibile con una buona igiene orale, talvolta cronico. Questa ultima situazione si definisce ALITOSI. Nel 90% dei casi l’alito cattivo o pesante è generato nella bocca stessa, dove i batteri rilasciati dal cibo non vengono adeguatamente rimossi dallo spazzolino o dal filo interdentale, con le normali tecniche di igiene orale. Altre volte possono essere responsabile dell’ALITOSI, patologie sistemiche come le affezioni delle vie respiratorie (bronchite o sinusite), malattie gastrointestinali (epatopatie, reflusso gastroesofageo), malattie sistematiche, dove rientrano il diabete o le disfunzioni renali.

Per eseguire una accurata diagnosi di questa patologia, si possono utilizzare diversi procedimenti:

– Il medico può valutare l’alito attraverso l’alitometro, un apparecchio che misura il livello di alitosi;

– Si rilevano le sostanze presenti attraverso gascromatografia;

– Si effettua un test per analizzare le sostanze presenti all’interno del cavo orale.

 

Come dobbiamo comportarci in caso di ALITOSI?

Eseguire una visita dal medico per escludere patologia extra-orali, che possono essere la causa primaria o concomitante dell’alito pesante.

Rivolgersi successivamente ad un dentista per una accurata visita del cavo orale. Rimuovere le cause primarie dell’alitosi a livello orale, rimuovendo denti/radici non trattabili, curando le carie, ma soprattutto valutare la presenza di una eventuale patologia parodontale da dover trattare. Al termine del trattamento parodontale, il paziente dovrà mantenere una buona igiene orale, lavando i denti almeno 3 volte al giorno.

Quando ci svegliamo, al mattino, abbiamo spesso l’alito cattivo per una riduzione notturna della saliva all’interno della bocca, e quindi è molto importante lavare subito i denti con lo spazzolino e il dentifricio e risciacquarli con collutorio per rinfrescare l’alito. Evitare i collutori a base di chiodi di garofano che inibiscono la salivazione (fortunatamente non vengono più utilizzati).

– Utilizzare il filo interdentale o lo scovolino interdentale, Almeno una volta al giorno.

Spazzolarsi la lingua, soprattutto nella parte dorsale posteriore dove si possono formare accumuli di batteri per residui di cibo che sviluppano gas di fermentazione.

Contemporaneamente, Bere molta acqua per rimanere idratato. La dose di acqua necessaria varia in base al livello dell’attività giornaliera e al numero di farmaci che si assumono, alcuni dei quali sono causa della bocca secca.  Evitare di stare a digiuno per questioni di dieta. I succhi gastrici a stomaco vuoto sono la prima causa di alitosi. Non fumare, non bere alcolici.

Ma soprattutto una volta diagnostica la causa dell’alito pesante e rimossa, mantenere una buona Igiene orale con adeguate tecniche che vi verranno consigliate dal vostro dentista di fiducia.

Dott. Roberto Antoni

Medico Chirurgo – Specialista in Odontostomatologia e Chirurgia Generale
Dirigente I Livello Osp. G. Eastman di Roma

L’IMPORTANZA DI UNA BUONA MASTICAZIONE

MELARecenti studi hanno dimostrato sempre più l’importanza di una buona e corretta masticazione sulla nostra salute in generale.

Masticare gli alimenti con lentezza fino a sminuzzarli, non solo permette alla saliva di iniziare la predigestione dei cibi che vengo meglio assimilati, ma evita il senso di pesantezza gastrica, l’aerofagia ed aumenta il senso di sazietà, riducendo la continua assunzione di cibi e quindi la conseguente obesità.

I piccoli microtraumi di tipi abrasivo che avvengono a carico della mucosa oro-gengivale durante la masticazione stimolano la produzione di un particolare tipo di linfociti che ci proteggono dalle infezioni.

Questa scoperta l’hanno fatta i ricercatori della University and National Institutes of Health negli Stati Uniti, che in uno studio pubblicato sulla rivista Immunity hanno rivelato come un tipo specifico di cellule immunitarie, i linfociti Th17, viene stimolato proprio dall’atto masticatorio.

Cercando di capire meglio questo aspetto, i ricercatori hanno invece scoperto che il cavo orale ha un diverso modo di stimolare i linfociti Th17: sono infatti riusciti a stimolarne un aumento nei topi, semplicemente cambiando la durezza del loro cibo, dimostrando così che la masticazione è il fattore determinante. In particolare, ad attivare le cellule Th17 sarebbero i “danni causati dall’abrasione delle gengive derivata dal masticare”,

Il biologo Joanne Konkel, dell’Università di Manchester, autore della ricerca, che conclude: “La comprensione dei fattori che regolano l’immunità nella barriera orale potrebbe portare a nuovi modi per curare diverse malattie infiammatorie”.

Masticare a sufficienza  e opportunamente il cibo,  aiuta la digestione, rafforza il sistema immunitario e aiuta a proteggerci da infezioni di funghi e batteri, stimolando il sistema immunitario. Quel sistema deputato a difenderci e bloccare agenti patogeni nocivi e tollerare la presenza di normali batteri amici. È noto che, in questo compito, viene aiutato da una sana alimentazione. Tuttavia, non solo cosa mangiamo, ma anche come mangiamo sembra avere un peso. In altre parti del corpo, come l’intestino e la pelle, la presenza di cellule immunitarie è stimolata da specifici batteri e si era supposto che accadesse così anche nella bocca.

Questi elementi mettono sempre più in evidenza come sia importante aver una buona masticazione, avendo cura dei denti e della loro salute, ma soprattutto il dover rimpiazzare quelli perduti per varie cause.

Denti compromessi da carie, da parodontopatie o estratti per varie motivazioni, non aiutano ad avere una buona masticazione. Risulta sempre più importante avere cura della propria dentatura, non solo per un gradevole aspetto fisico, ma soprattutto per un ottimo stato di salute generale.

Affidandosi a professionisti che sappiano consigliare i propri pazienti, in modo corretto e professionale e non come sta avvenendo negli ultimi tempi come odontovenditori.

Scoperto “Nox2” un enzima alla causa dell’ICTUS

Risultati immagini per laboratorio analisiLa “Sapienza” di Roma ha scoperto un enzima per prevenire l’ictus. Una équipe di esperti, coordinati dal direttore della Prima Clinica medica del Policlinico Umberto I di Roma Francesco Violi, ha individuato l’ Nox2 un enzima che favorisce l’arteriosclerosi e quindi l’occlusione dell’arteria carotide, la principale via che porta il sangue al cervello. Lo studio è stato condotto su pazienti affetti da carenza ereditaria di attività di questo enzima. La ricerca è durata 5 anni perché gli studiosi hanno esaminato pazienti affetti dalla malattia granulomatosa cronica con deficit completo che attacca i bambini, ma le indagini sono state estese anche alle mamme che non sono malate, ma hanno un deficit parziale con un’attività del 50% di questo enzima. La raccolta di dati è avvenuta nei centri italiani che studiano questa malattia molto rara, un caso su un milione di persone. Il risultato dello studio, che è stato recentemente confermato da un gruppo di ricercatori dell’NIH (l’agenzia del Dipartimento della Salute degli Stati Uniti), apre la strada per prevenire l’occlusione della carotide e quindi l’ictus, attraverso l’inibizione della Nox2. L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue diretto al cervello si interrompe improvvisamente per la chiusura o la rottura di un’arteria. L’occlusione di una arteria avviane proprio a causa della formazione e dell’accumulo dentro un’arteria della placca aterosclerotica. Capire perché le arterie cerebrali si occludono e prevenirne la cause è un importante obiettivo per ridurre l’incidenza di questa malattia. La prevenzione rappresenta, pertanto, uno strumento fondamentale per ridurre incidenza e complicanze dell’ictus.

“MESENTERE”, Scoperto “nuovo organo”

medIrlanda, grazie ad un nuovo studio condotto dai ricercatori del Limerick University Hospital, è stato scoperto un nuovo organo senza il quale non potremmo vivere.
Il Mesentere, individuato nell’ incavo addominale, è formato da una fascia di tessuto che unisce la parete posteriore dell’addome con l’intestino tenue.
Gli scienziati non ritengono il mesentere un semplice tessuto ma un vero e proprio organo. La sua scoperta risale già al 2012, ma solo oggi grazie agli studi condotti interamente su questa parte del corpo umano, si è riusciti a comprendere la sua funzione vitale, tenere in equilibrio tutti gli organi addominali. La vera e propria novità su quest’organo è stato proprio il suo ruolo chiave che per l’organismo.

Scoperta la proteina amica dei tumori

Risultati immagini per proteine scienzaScoperta una proteina amica dei tumori, che aiuta le cellule malate a invadere l’organismo. Si chiama Mical2 ed è diventata subito un nuovo bersaglio per il miglioramento dei futuri farmaci anticancro.  Abolendo la proteina possiamo di bloccare le metastasi. L’ha individuata il gruppo internazionale coordinato dall’Italia, con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Descritta sulla rivista Oncotarget, la proteina può diventare anche uno strumento utile per la diagnosi.
Caratterizzando meglio il meccanismo di azione della proteina Mical2 e il fatto che venga ‘accesa’ nelle cellule tumorali, punteremo a progettare farmaci che possano bloccare la diffusione delle cellule tumorali”, ha detto la ooordinatrice della ricerca, Debora Angeloni, dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna. Finanziata dall’Istituto Toscano Tumori, la scoperta ha individuato la proteina che favorisce la diffusione delle metastasi nei tessuti dei tumori di stomaco e reni, in particolare negli stadi più aggressivi della malattia. Non c’è invece alcuna traccia di questa alleata dei tumori nei tessuti sani degli stessi organi.
Tecniche di ingegneria genetica permettono di cancellarla dalle cellule malate. Una volta liberate dalla proteina, le cellule tumorali si indeboliscono e non sanno più invadere nuovi tessuti. La proteina influenza infatti tutti i fattori che permettono alle cellule dei tumori di aggredire i tessuti sani, dalla modificazione della forma alla capacità di proliferare, al modo in cui aderiscono alla superficie delle cellule sane. Riesce a farlo modificando un componente fondamentale dell’ossatura della cellula chiamata F actina.

Genova, Sequestro di giocattoli da parte dei N.A.S.

Sequestro di Peluche, per un valore di 160.000 euro, che non rispettavano gli standard di sicurezza previsti. Questo è l’esito di un’operazione congiunta tra i funzionari dell’Agenzia della Dogane di La Spezia e i Carabinieri del N.A.S. di Genova che hanno contrastato l’immissione nel mercato commerciale giocattoli da ritenersi pericolosi per la salute dei bambini . Operazione resa possibile grazie ad una intensa attività di monitoraggio ed analisi delle banche dati dell’Agenzia della Dogana, che ha permesso di monitorare una partita di giocattoli provenienti da un Paese dell’estremo oriente e destinati ad una società marchigiana operante all’interno territorio italiano.
Dalle successive indagini e le ulteriori analisi di laboratorio è emerso che, all’interno del carico, la presenza di giocattoli non rispondenti ai requisiti generali di sicurezza. I giocattoli sotto sequestro riportavano una marcatura CE falsificata e presentavano una perdita di peli continua, possibile causa di problemi per la salute se aspirati, ingeriti o messi a contatto con gli occhi. L’azienda importatrice  è stata denunciata per violazione del codice del consumo e della normativa per la sicurezza dei giocattoli, e falso ideologico. Inoltre, è stata poi avviata la procedura di allerta anche alla Comunità Europea.

Turismo: scatta il divieto di balneazione per motivi igienico sanitari sulla costa adriatica

divbA seguito degli esiti delle valutazioni dei risultati del monitoraggio effettuato nella mattinata di martedì 14 giugno è stato emanato il provvedimento di divieto di balneazione dalle Aziende Sanitarie Locali e dall’Arpa, in quanto dalle analisi effettuate riscontravano numerose presenze di colibatteri provenienti quasi sicuramente dalle ultime mareggiate.
Si tratta dunque di un divieto temporaneo, che durerà fino a quando le nuove analisi di Arpa non dichiareranno parametri torneranno nella norma.
Negli stabilimenti balneari, gli addetti, hanno già provveduto a esporre il divieto di balneazione.
Le autorità locali dovrebbero presto adottare un di un piano di informazione opportuno e dettagliato in modo da non mettere a rischio la salute dei i cittadini che, proprio in questo periodo, cominciano  a popolare il litorale adriatico.