Dal 2019 novità in arrivo per le partite iva.

Il 2019  sarà l’anno di novità importanti per le Partite Iva: qualche anticipazione è emersa sul sito pmi.it dedicato alle piccole e medie imprese. In particolare il Ministero dell’Economia sta vagliando un piano per escludere i titolare di p.iva, in regime dei minimi, dall’obbligo della fatturazione elettronica. Non solo: sono previste anche agevolazioni maggiori per fruire dell’aliquota agevolata al 15%  e del 5% per le startup.

Le misure dovranno essere autorizzate da Bruxelles anche se molti Paesi hanno già ottenuto importanti conquiste al riguardo dalla commissione Europea come l’allargamento del provvedimento ad una platea di imprese più ampia. Il 2019 potrebbe essere l’anno di svolta per introdurre sia l’eliminazione dell’obbligo di fatturazione elettronica che la flat tax per imprese e professionisti con tutte le relative semplificazioni burocratiche quali: niente contabilità, dichiarazione Iva, redditometro e spesometro

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Affitti brevi: fino al 20 agosto si potranno comunicare i dati al Fisco!

La comunicazione annuale dei contratti di locazione breve, non superiori ai 30 giorni, stipulati durante il 2017, dovrà essere comunicata al Fisco entro il 20 agosto e non più a fine giugno. E’ stata la stessa Agenzia delle Entrate a decidere di prorogare la scadenza per la comunicazione telematica dei dati al Fisco. In questo modo i soggetti interessati avranno più tempo per comunicare i dati relativi ai contratti conclusi per il loro tramite, ovvero il nome, cognome e codice fiscale del locatore, la durata del contratto, l’importo del corrispettivo lordo e l’indirizzo dell’immobile.

I soggetti chiamati a comunicare tali informazioni sono coloro che esercitano attività di intermediazione immobiliare, compresi quelli che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in ricerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare, pratica molto diffusa specialmente nei mesi estivi.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Meno vincoli per il nuovo reddito di inclusione.

Il REI è il nuovo strumento nato per contrastare la povertà delle famiglie italiane che prevede un beneficio economico, erogato mensilmente, tramite una carta di pagamento elettronica detta “Carta Rei”. L’assegno è stanziato per 18 mesi, con la possibilità di rinnovo, e prevede un importo variabile, a seconda del nucleo familiare che va da 187,50 fino a 539,82 euro. Il REI (Reddito d’Inclusione) elimina alcuni vincoli allargando così notevolmente la piattaforma degli aventi diritto. Sono stati del tutto rimossi i seguenti requisiti familiari: la presenza di un minore, di una persona con disabilità (e di un suo genitore o tutore), di una donna in stato di gravidanza e la presenza di una persona di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione.

Come accedere al REI? La domanda per ottenere il REI va presentata agli uffici di cittadinanza dei comuni dell’ambito. Per l’erogazione dell’assegno i requisiti economici sono i parametri su cui basarsi, in particolare hanno accesso al REI le famiglie con: valore Isee in corso di validità non superiore a 6 mila euro, indicatore Isre ai fini Rei non superiore a 3 mila euro, patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20 mila euro, e un patrimonio mobiliare non superiore a 10 mila euro (la soglia si riduce a 6 mila euro per i nuclei familiari composti da una sola persona, e 8 mila euro per i nuclei composti da due persone).

Sono presenti anche requisiti in merito alla residenza tra cui: il richiedente deve essere congiuntamente cittadino dell’Unione, o, un suo familiare deve essere titolare del diritto di soggiorno, oppure deve essere residente in Italia da almeno due anni prima della presentazione della domanda.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Poste: aumenti in arrivo!

A partire dal tre luglio 2018 spedire un pacco o inviare una raccomandata sarà più costoso: a diffondere l’annuncio è la stessa azienda “Poste Italiane”  che elenca sul sito web le tariffe che subiranno rincari. In particolare per l’invio di lettere o plichi in base alla tariffa di posta ordinaria sarà necessario pagare di più in molti scaglioni di peso: ad esempio una lettera o una cartolina (fino a 20 grammi) costeranno 1,10 euro invece degli attuali 95 centesimi. Lo stesso accade se viene inviata una lettera all’estero: nel primo scaglione di peso e nell’area europea e mediterranea costerà 1,15 euro anziché un euro.

Le tariffe della Posta Raccomandata invece subiranno aumenti in tutti gli scaglioni di peso: ad esempio, la tariffa per gli invii fino a 20 grammi passerà da 5 euro a 5,40 euro, con un aumento quindi dell’8%. Saranno incrementate anche le tariffe delle comunicazioni connesse alle notifiche degli atti giudiziari. Rincareranno anche le tariffe della posta assicurata interna: in particolare, l’importo per gli invii di valore fino a 50 euro e di peso fino a 20 grammi varierà da 5,80 euro a 6,20 euro. Per quanto riguarda i pacchi, la struttura degli scaglioni di peso del pacco ordinario nazionale passerà dagli attuali due (0-10 kg; 10-20 Kg) a tre (0-5 kg; 5-10 Kg; 10-20 Kg). Le tariffe saranno quindi modificate tenendo conto delle novità: 0-5 Kg = 9,00 euro; 5-10 Kg = 11,00 euro; 10-20 Kg = 15,00 euro.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

A proposito di scontrini…

In questo articolo parleremo degli scontrini e della dichiarazione dei redditi per dare indicazioni su quali spese possono essere scaricate dai consumatori. Lo scontrino infatti è una prova vera e propria che l’Agenzia delle Entrate riconosce ai fini della detrazione fiscale. Ma quali sono gli scontrini da mantenere e per quanto tempo vanno conservati? Sono detraibili le spese sanitarie, le spese per i mezzi di accompagnamento, la deambulazione, la locomozione, il sollevamento, i sussidi tecnici informatici dei portatori di handicap, le spese sostenute per l’acquisto di alimenti a fini speciali che rientrano nella sezione A1 del Registro nazionale, con l’esclusione di quelli destinati ai lattanti, le spese veterinarie, le spese sostenute dai soggetti sordomuti per i servizi di interpretariato, le spese funebri, le spese per l’istruzione universitaria, le spese di frequenza scolastica, le spese sostenute in favore dei soggetti con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA).

Sono favorite inoltre le spese sostenute in favore dei minori o di maggiorenni, con diagnosi DSA fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado, per l’acquisto di strumenti compensativi e di sussidi tecnici/informatici necessari all’apprendimento, l’uso di strumenti che favoriscano la comunicazione verbale, premi per assicurazioni sulla vita infortuni e rischi, spese per lo sport dilettantistico dei ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni, spese per l’abbonamento ai servizi di trasporto pubblico, spese per il mantenimento del cane guida dei non vedenti, spese per asili nido, spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e per interventi antisismici, spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici finalizzati all’arredo (ristrutturazione), spese per la sistemazione di giardini e terrazzi, spese per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Gli scontrini fiscali vanno conservati fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stato presentato il 730, termine entro cui l’Agenzia è autorizzata a richiederla in caso di controllo.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Attenzione alla nuova truffa dei colori su WhatsApp!

Le nuove truffe digitali si diffondono utilizzando il canale WhatsApp e le potenziali vittime possono ricevere sondaggi, inviti a scaricare nuove versioni del programma e persino buoni spesa dai propri contatti. Diventano così pericolose le notifiche della famosissima App sia sul mobile, ma anche nella versione web, nel caso in cui arrivino al vostro numero brevi comunicazioni che in realtà nascondono pericolosissimi link. Per non trovarsi in spiacevoli situazioni in caso di messaggio contenente promesse di sconti diffidate sempre e non cliccate sulla casella di comunicazione, anche se la notifica è arrivata da un contatto presente nella vostra rubrica. Se il link viene aperto si da il via all’installazione di pericolosi “malware”.  

I sondaggi ed i buoni sconto, persino quelli per la spesa, camuffati ad arte con i nomi di note catene di supermercati,  potrebbero portarvi ad una costosa iscrizione a servizi non richiesti, come quelli sulle previsioni del tempo o giochi on line. In genere è possibile uscirne facilmente, inviando disdetta al servizio: anche in questo caso però la prima rata l’avrete già pagata proprio a causa del clic sul link. Altre truffe mirano invece direttamente alle credenziali del vostro conto corrente e, basta un semplice clic, per abbattere le barriere di sicurezza mettendo in mano agli hacker un passe-partout per rubare i vostri soldi sul conto. Se la frode arriva tramite PC sarà sufficiente un buon antivirus per bloccare le insidie degli hacker e mettere in sicurezza  privacy e portafogli.

In particolare ci riferiamo alla truffa dei “Colori di WhatsApp”:  una comunicazione contenente istruzioni per attivare una nuova versione del programma di messaggistica che sarebbe stata provvista di una tavolozza di colori. Per accedere a questo servizio era necessario inviare ai propri contatti, quindi a proprio nome, il link fraudolento che invitava a scaricare la nuova app. Tutto questo però non rimandava al sito ufficiale, ma ad un altro, che faceva sottoscrivere ai malcapitati servizi in abbonamento.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Collaboratore occasionale e ritenuta d’acconto.

Cosa significa e come funziona il lavoro con ritenuta d’acconto? Il lavoro saltuario è retribuito con la ritenuta d’acconto ovvero una trattenuta che rappresenta un anticipo sulle imposte Irpef del collaboratore versato allo Stato dal datore di lavoro. Il meccanismo è semplice: il datore compilerà una ricevuta in cui verranno indicati il compenso lordo, l’importo in percentuale della ritenuta, ed il netto. Facendo un esempio pratico se il compenso pattuito è pari a 1.000 euro, 800 euro sarà lo stipendio del lavoratore e le restanti 200 euro andranno allo Stato in qualità di ritenuta d’acconto sull’Irpef.

Una volta consegnata la ricevuta, il datore pagherà il netto al collaboratore e verserà il resto allo Stato entro il giorno 16 del mese successivo compilando un modello F24. Quali sono le aliquote per determinare l’importo della ritenuta? L’aliquota del 20% va applicata in caso di compensi per prestazioni di lavoro autonomo anche occasionale, compensi ad associati in partecipazione che prestano solo lavoro oppure partecipazione agli utili di soci fondatori o promotori. L’ aliquota del 30% va applicata invece su compensi di qualsiasi tipo per prestazioni di lavoro autonomo anche occasionali corrisposti a persone non residenti, compensi per cessione di opere d’ingegno e brevetti corrisposti a persone non residenti. Coloro che lavorano in ritenuta d’acconto dovranno presentare, in sede di dichiarazione dei redditi, la certificazione dei compensi ricevuti e delle ritenute applicate durante l’anno.

Questa certificazione deve essere consegnata al collaboratore dal datore di lavoro entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui ha prestato l’opera. Quindi, per esempio, per i compensi ricevuti in ritenuta d’acconto durante il 2018, la certificazione deve essere consegnata entro il 31 marzo 2019. Al momento della dichiarazione dei redditi lo Stato restituirà una parte o tutto l’acconto versato se l’Irpef non fosse dovuta e chiederà un conguaglio se le imposte dovute eccedono il 20% già versato. Chi viene chiamato a lavorare in ritenuta d’acconto deve avere il versamento dei contributi previdenziali quando raggiunge la soglia di reddito di 5.000 euro lordi annui, contributi che finiscono nella gestione separata dell’Inps alla quale il collaboratore deve essere iscritto.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile