Ambiente: allo studio incentivi statali alla mobilità ecosostenibile

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In occasione dell’approvazione del collegato ambientale alla Legge di Stabilità, la Commissione Ambiente della Camera ha esaminato le nuove proposte finalizzate alla promozione dei mezzi di trasporto ecosostenibili.

In tal senso, è allo studio l’ipotesi di attribuzione di “buoni mobilità”, ovvero di incentivi destinati a quanti sono in grado di dimostrare di avvalersi di trasporti non inquinanti.

“Il ‘buono’ potrebbe concretizzarsi con la possibilità di entrare alcuni minuti più tardi al lavoro per chi dimostra di andarci in bicicletta” – ha dichiarato l’on. Alessandro Bratti, relatore del provvedimento – “oppure con la possibilità di avere in comodato gratuito delle bici elettriche”.

Mentre si valutano  le vie percorribili, – guardando anche al modello francese di mobilità alternativa, con indennizzo di 0,25 al km per chi si reca al lavoro a piedi o in bici – , l’iniziativa ha già ottenuto il previsto stanziamento di 35 milioni di euro, provenienti dalle aste delle quote di emissione di CO2, destinati al programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile ‘casa-scuola’, ‘casa-lavoro’; ed ai progetti degli enti locali (con popolazione superiore ai 100 mila abitanti) per la mobilità sostenibile, quali car-pooling e bike-pooling,  percorsi protetti per gli spostamenti casa-scuola a piedi o in bicicletta, laboratori e uscite didattiche,  programmi per l’educazione e la sicurezza stradale, per la riduzione del traffico, della sosta e dell’inquinamento automobilistico nei pressi di scuole e luoghi di lavoro.

“La filosofia del provvedimento è anche didattica”, – ha chiarito Bratti – “In un periodo un cui i bambini sono abituati a essere portati a scuola in macchina, si può insegnare loro che si può andare a scuola in bici o a piedi senza avere paura”.

“Il finanziamento è piccolo, ma serve a dare un segnale a favore della ‘mobilità dolce’, ultimamente trascurata a causa di problemi di bilancio, e a rilanciarla anche culturalmente”.

L’approvazione alla Camera ed al Senato potrebbe essere definita entro l’autunno, con la individuazione dei criteri per la presentazione dei progetti, la ripartizione delle risorse e l’indicazione degli enti beneficiari.

 “Trattandosi di un collegato alla legge di stabilità, i tempi non possono essere lunghi”, – ha concluso Bratti -. “Se tutto va bene, ai primi di gennaio dovremmo avere i primi bandi”.

(fonte Il fatto quotidiano)

Petula Brafa

 

Pensioni 2015: erogazione uniformata al 10 di ogni mese

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Anche l’INPS si adegua all’indirizzo intrapreso dal governo per il contenimento della spesa pubblica. È allo studio, infatti, l’ipotesi di uniformare alla data del 10 di ogni mese l’erogazione delle prestazioni previdenziali, incluse le pensioni, le indennità civili e di accompagnamento nonché le rendite vitalizie Inail.

Il progetto, contenuto all’art. 26 della bozza del disegno della legge di stabilità 2015, si propone di razionalizzare la diversità dei tempi di pagamento, – conseguita all’incorporazione di altri Istituti quali l’Enpals ed in particolare  l’Inpdap, di cui si adotta proprio la convenzionale data mensile di liquidazione del trattamento pensionistico – , con un risparmio sulle commissioni bancarie fino a 20 milioni di euro all’anno.

La norma, inoltre, introdurrebbe altri provvedimenti ispirati al generale riordino dei costi: la cancellazione delle prestazioni economiche accessorie per le cure termali; la riduzione del 35% dei finanziamenti in favore dei patronati che prestano assistenza ai pensionati; il ridimensionamento del fondo per gli sgravi contributivi finalizzati ad incentivare la contrattazione di secondo livello, istituito nel 2007.

Infine, per prevenire le indebite erogazioni post-mortem e scongiurare le truffe perpetrate dai parenti delegati all’incasso, la bozza del testo di legge imporrà in capo al medico accertatore del decesso l’obbligo della comunicazione all’INPS entro 48 ore, tramite certificato telematico. In tal caso, le erogazioni sottoposte a riserva e già transitate su conto corrente bancario e/o postale dovranno essere restituite dagli istituti di credito, peraltro tenuti a segnalare, – nell’ipotesi di mancata provvista – , i dati dei titolari delle somme.

(fonte: Il Messaggero)

Petula Brafa

Accolti i ricorsi giudiziari promossi dai medici specializzandi 1982-2006

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La battaglia condotta dai medici per la mancata erogazione della legittima retribuzione, – durante gli studi di specializzazione sostenuti tra il 1982 ed il 2006 – , registra l’ennesima vittoria.

Ne dà notizia ‘Consulcesi’, società di servizi ed assistenza legale per i professionisti sanitari, da anni impegnata nella campagna di adesione alla class action promossa contro il Consiglio dei Ministri e la Tesoreria di Stato, ad oggi condannati a rimborsare, attraverso Banca d’Italia, ben 362 milioni di euro.

Dal comunicato stampa del 9 ottobre si apprende infatti che, con la sentenza n. 2181/14 del 5 marzo 2014, la Corte d’Appello di Roma ha riconosciuto oltre 17 milioni di euro ai 600 medici ricorrenti, rinnovando il giudizio già pronunciato da altri Tribunali aditi sull’intero territorio nazionale e consolidando l’orientamento giurisprudenziale sulla vicenda.

“Continuano ad arrivare assegni milionari e sempre più sentenze favorevoli ai nostri medici”, – ha affermato il Presidente onorario di Consulcesi Massimo Tortorella, – “ed il prossimo 20 ottobre parte la nuova azione collettiva, alla quale è possibile partecipare: anche i principali OMCeO, Sindacati ed Enti hanno convenzionato tutti i propri iscritti per l’adesione alle azioni di rimborso a costi ridotti.  Per le migliaia di professionisti in attesa di vedersi riconoscere ciò che è loro diritto” – ha concluso – “sono già a disposizione oltre 350 avvocati e consulenti legali, che rispondono gratuitamente al numero verde 800.122.777”

Il reiterato riconoscimento delle istanze ha indotto da tempo la Consulcesi a percorrere la via transattiva, più auspicabile per la riduzione di tempi e costi, non solo di giustizia: la rinnovata soccombenza dello Stato, – che ha recepito tardivamente la normativa europea sulla materia – , profila infatti il paventato rischio di esborsi per le casse pubbliche fino a 4 miliardi di euro.

In vista di una soluzione, la società ha proposto ben tre disegni di legge in Parlamento, finalizzati alla stesura ed alla definizione di un accordo di cui, tuttavia, potranno avvalersi solo quanti avranno promosso ricorso prima della trasformazione in legge.

Forte delle rivendicazioni riconosciute, Consulcesi ha preannunciato a breve anche la presentazione della prima azione di rimborso per la violazione della Direttiva europea n.2003/88 sugli orari di lavoro.

Ogni ulteriore approfondimento potrà essere acquisito tramite il sito www.consulcesi.it.

Petula Brafa

Viaggiare in autobus, UE: da oggi nuovi diritti per i passeggeri

autobusda Help Consuamtori

Da oggi, in Europa, anche chi viaggia in autobus avrà diritto a rimborsi (in caso di ritardi oltre le 2 ore, cancellazione del viaggio, overbooking) e assistenza gratuita (in caso di ritardo oltre i 90 minuti) come i passeggeri di aerei e treni. Entra in vigore, infatti, un nuovo regolamento europeo (n. 181/2011) che per la  prima volta introduce diritti anche per i passeggeri di autobus, imponendo una serie di obblighi alle società di trasporto e ai gestori delle stazioni che avranno più responsabilità nei confronti dei passeggeri.

I diritti stabiliti dal regolamento sono analoghi a quelli di cui beneficiano già i passeggeri del trasporto aereo, ferroviario e marittimo; e cioè:

  • la non discriminazione basata sulla cittadinanza riguardo alle tariffe e ad altre condizioni contrattuali;
  • il trattamento non discriminatorio per le persone disabili o a mobilità ridotta (nello specifico, assistenza gratuita nelle stazioni di autobus designate e a bordo degli autobus, nonché la compensazione pecuniaria per la perdita o il danneggiamento delle loro attrezzature per la mobilità);
  • informazioni adeguate e accessibili per tutti i passeggeri prima e durante il viaggio nonché informazioni a carattere generale sui loro diritti nelle stazioni e su internet;
  • il rimborso del prezzo del biglietto o il reinstradamento in caso di accettazione di un numero di prenotazioni superiore ai posti disponibili, di cancellazione o di ritardo superiore a 2 ore rispetto all’ora di partenza prevista (applicabile solo per distanze superiori a 250 km);
  • il rimborso del 50% del prezzo del biglietto oltre al rimborso del prezzo pieno del biglietto; in caso di overbooking, cancellazione o ritardo superiore a 2 ore rispetto all’ora di partenza prevista, qualora la società di trasporti non consenta al passeggero di scegliere tra rimborso e reinstradamento (applicabile solo per distanze superiori ai 250 km);
  • un’adeguata assistenza (spuntini, pasti, bevande e, se necessario, alloggio) in caso di cancellazione o ritardo superiore a 90 minuti per i viaggi di durata superiore alle 3 ore (applicabile solo per distanze superiori ai 250 km);
  • il risarcimento per il decesso, le lesioni, la perdita o il danneggiamento del bagaglio in seguito a incidenti stradali;
  • un sistema per la gestione dei reclami istituito dalle società di trasporti e a disposizione di tutti i passeggeri;
  • l’istituzione in ogni Stato membro di organismi nazionali indipendenti incaricati di garantire l’applicazione del regolamento e, se del caso, di imporre sanzioni.

 

Ogni anno circa 70 milioni di passeggeri viaggiano in autobus nell’UE. Il Vicepresidente della Commissione europea Siim Kallas, responsabile per i Trasporti, ha dichiarato: “Abbiamo mantenuto le promesse e grazie a questo regolamento, i diritti dei passeggeri dell’UE si estendono anche a chi viaggia in autobus. L’UE è ora la prima regione del mondo che dispone di un complesso di diritti dei passeggeri per tutti i modi di trasporto”. Prima che la Commissione europea decidesse di presentare, 5anni fa, una proposta sui diritti dei passeggeri che viaggiano in autobus non esisteva né un accordo internazionale applicabile nella maggior parte degli Stati membri né una normativa UE che definisse diritti generali per questo modo di trasporto. L’adozione nel 2011 del regolamento relativo ai diritti dei passeggeri nel trasporto effettuato con autobus ha completato il quadro giuridico per gli utenti di tutti i modi di trasporto a livello dell’UE. Oggi l’Unione è il primo spazio integrato al mondo nel quale sono garantiti i diritti dei passeggeri che sono tutelati quando viaggiano nell’UE con qualsiasi modo di trasporto: aereo, ferroviario, marittimo o in autobus.  Nell’autunno del 2013 la Commissione europea organizzerà la prima riunione con le autorità nazionali per coordinare l’effettiva attuazione della normativa sui diritti dei passeggeri nel trasporto effettuato con autobus.

Norme a difesa degli animali. Guida pratica dell’Aduc

da Aduc

Gia’ dal 2004 il codice penale prevede delle pene e sanzioni pecuniarie per chi uccide o maltratta gli animali. La legge 201/2010 ha poi finalmente reso esecutiva la Convenzione di Strasburgo del 13/11/1987 inerente le norme di protezione degli animali domestici. La convenzione e’ entrata in vigore in Italia il 1/11/2011, dopo vari iter burocratici di ratifica. Questo il punto di partenza della scheda pratica dell’Aduc, redatta da Rita Sabelli, responsabile per l’associazione dell’aggiornamento normativo. Sostanzialmente un riassunto delle norme attualmente vigenti in Italia a difesa degli animali, norme a nostro parere ancora insufficienti, discriminanti ed eccessivamente derogabili e che speriamo presto vengano riconsiderate tenendo conto, tra l’altro, dei principi sanciti dall’Unione Europea che riportiamo:

“Nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione nei settori dell’agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale.” (art.13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea” modificato dal Trattato di Lisbona del 13/12/2007 in vigore dal 1/12/2009). Su questo fronte stanno lottando molte associazioni animaliste, le cui iniziative possono essere seguite, e partecipate, informandosi (in primo luogo) e contattandole.
Qui il link alla scheda completa
A seguire i titoli dei vari capitoli: – PRIMO CHIARIMENTO: il concetto di animale “da compagnia” e di animale “domestico” – TENUTA DEGLI ANIMALI DOMESTICI – UCCISIONE O MALTRATTAMENTO DI ANIMALI – ABBANDONO DI ANIMALI – UTILIZZO DI ANIMALI DOMESTICI AI FINI COMMERCIALI DI PELLI E PELLICCE – SPETTACOLI, MANIFESTAZIONI – TRAFFICO ILLECITO DI ANIMALI DOMESTICI – INTRODUZIONE ILLECITA DI ANIMALI DOMESTICI – INTERVENTI CHIRURGICI su animali domestici – COSA PUO’ FARE IL CITTADINO CHE RILEVA UNA VIOLAZIONE? – RIFERIMENTI NORMATIVI – Normative europee ratificate – LINK UTILI – Schede collegate: Convivere con un cane in citta’. Diritti, doveri e piaceri