Lavoro: concorso per assistenti sociali.

Segnaliamo un opportunità di lavoro annunciata dal Ministero della Giustizia che ha indetto un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 250 assistenti sociali. Il bando si rivolge ai laureati abilitati all’esercizio della professione e la selezione pubblica avverrà tramite lo svolgimento di prove scritte e orali. Le candidature sono ammesse fino al 12 marzo del 2018. I requisiti richiesti sono: possesso di laurea triennale, laurea magistrale o diploma di laurea (vecchio ordinamento) in scienze del servizio sociale o equipollenti per legge; possesso di diplomi universitari in servizio sociale o diplomi di assistente sociale; abilitazione all’esercizio della professione di Assistente Sociale; iscrizione all’albo; cittadinanza italiana; idoneità fisica all’impiego.

Non possono partecipare al concorso coloro che siano licenziati a seguito di procedimenti disciplinari, o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per insufficiente rendimento. Il modulo della domanda è presente online sul sito del Ministero della Giustizia. Il bando prevede due prove scritte ed una orale, precedute da una prova preselettiva nel caso in cui le domande di partecipazione siano superiori a mille. La prova preselettiva riguarda un test a risposta multipla di cultura generale. Per le prove scritte sono previsti due test che verteranno su tecniche e strumenti di metodologia del servizio sociale e diritto penitenziario. La prova orale avrà come temi quelli in oggetto delle prove scritte, diritto penale, diritto amministrativo, procedura penale e diritto di famiglia e dei minori, criminologia e sociologia della devianza, etica e deontologia professionale dell’assistente sociale, lingua straniera e informatica.

 

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Sai perche’? Piccole curiosità da leggere.

Sai perché i gatti si strofinano quando li accarezziamo? Lo fanno per marcare l’uomo con il proprio odore: il gatto preme contro le mani, o contro le gambe, la parte superiore della testa, poi un lato della bocca e infine struscia tutto il fianco, attorcigliando leggermente la coda. Spesso ripete l’operazione più volte, per poi allontanarsi. L’animale ha infatti le ghiandole odorifere che utilizza per marcare il territorio, soprattutto sulle tempie, lungo la mascella, alla base della coda, sui cuscinetti delle zampe. Gli strofinii quindi hanno la funzione di impregnarci con il loro odore: lo stesso trattamento è riservato a vari oggetti della casa, come stipiti delle porte e mobili. Infatti, perché il micio si senta a proprio agio, i suoi “coinquilini” e gli oggetti del suo ambiente ne devono condividere gli odori. Per questo, dopo essersi strofinato si siede e si lecca. In parole povere “ci sta assaggiando”!!! Sai perché l’uomo ha il mento? La protuberanza esclusiva del genere umano viene attribuita ad un processo di selezione naturale per masticare più facilmente. Il mento è infatti la protuberanza ossea più avanzata della mandibola inferiore e, secondo alcune teorie, la sua presenza è da attribuirsi al cambiamento di alimentazione che interessò il genere umano a partire da due milioni di anni fa. La cottura dei cibi avrebbe reso più semplice la masticazione, eliminando la necessità di grossi denti e mascelle prominenti. I cambiamenti che portarono allo sviluppo del mento potrebbero pertanto essere direttamente legati alla cottura, che permise all’Homo Erectus di ridurre il tempo speso ad alimentarsi e portò a denti più piccoli. Il restringimento dei denti potrebbe aver quindi causato come sottoprodotto la comparsa del mento. Sai perché nei palazzi in Giappone non si trova il quarto piano? Questa bizzarra forma scaramantica (chiamata anche tetrafobia) si spiega con il fatto che in giapponese la pronuncia del numero quattro (shi) risulta identica a quella della parola morte. Nel linguaggio parlato il problema si risolve ricorrendo a una pronuncia alternativa del numero incriminato, corrispondente a yon, ma nel complesso si evita il più possibile di avere a che fare con tale cifra. La credenza popolare circa gli effetti nefasti del quattro coinvolge vari aspetti della vita di tutti i giorni. Può per esempio capitare che negli ospedali e in altri edifici pubblici, hotel inclusi, si passi dal terzo al quinto piano… O meglio, che il quarto piano “effettivo” sia indicato negli ascensori con il numero cinque!!!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Anche l’Italia potrebbe dire addio ai contanti!

Sembrerebbe che anche l’Italia voglia seguire l’esempio della Svezia in materia di contanti. Nel citato paese nordico la moneta è quasi del tutto sparita poiché si è innescato da circa cinque anni un collaudato meccanismo di pagamenti elettronici. Secondo le previsioni del governo svedese nel prossimo 2025 ci sarà l’estinzione del contante: esaminando i dati concreti i cittadini svedesi utilizzano la tipologia elettronica per la quasi totalità dei propri acquisti, (98%) mentre il restante 2% viene pagato in contanti. L’operazione comporterà una tempistica lunga soprattutto per chi, come i pensionati, ha difficoltà nella gestione dei mezzi tecnologici. Tra i vantaggi di tale operazione la lotta all’evasione fiscale che, con l’eliminazione del denaro contante verrà ridotta a zero.

Si muove in questa direzione anche il nostro paese con una recente proposta di legge che prevede che le retribuzioni dovranno essere corrisposte soltanto tramite istituti bancari ed uffici postali. Vengono definite quindi alcune nuove regole per i datori di lavoro, i quali non potranno più pagare lo stipendio tramite assegni o contanti. Le sanzioni, in caso di violazione, sono salatissime: vanno dai 5mila ai 50mila euro. Anche in questo caso la proposta di legge italiana sarà favorevole alla lotta contro l’evasione fiscale. Restano però alcuni dubbi e lacune: lo Stato può obbligare i propri cittadini ad avere un conto corrente presso istituti privati, senza prevedere tutele come l’azzeramento delle commissioni? Staremo a vedere cosa succederà.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Lo sai come. Tante curiosità interessanti per i consumatori.

Sai come eliminare le macchie di olio dai tessuti?
Il detersivo per i piatti è il rimedio più efficace: versatene un po’ sui capi interessati dalla macchia e strofinate
per qualche minuto. Procedete con il lavaggio in lavatrice avendo cura di non eccedere troppo con la temperatura nel
caso di colorati o delicati. I risultati vi sorprenderanno!

Sai come eliminare la muffa in frigo?
Evitate di riporre in frigo i cibi aperti poiché la muffa, una volta formata, tende ad espandersi velocemente.
Cibi particolarmente soggetti a questa problematica sono frutta, verdura e formaggi. Un consiglio per la conservazione dei formaggi è quello di riporli in una bustina, o in un contenitore di plastica, con adagiati vicino un grissino o dei cracker. Questi assorbono l’umidità inibendo la comparsa della muffa. Un altro piccolo trucco è quello di depositare nel luogo più freddo del frigo un piattino con zollette di zucchero utili per assorbire l’umidità.

Sai come eliminare la polvere?
Quando pulite utilizzate uno straccio bagnato o uno che trattiene la polvere in modo da catturarla e non disperderla nell’aria. Date preferenza a materiali facili da pulire che non attirano lo sporco, come legno e metallo,  ed evitate troppi rivestimenti in stoffa, soprammobili, tendaggi e cuscini. Utilizzate i tappeti solo dove necessari e sbatteteli con frequenza. Per finire ventilate tutti i giorni le stanze della casa in modo da far uscire l’aria viziata e
la polvere stessa.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Lo sai come? Piccole curiosità per i consumatori

Sai come eliminare la macchia di smalto dai tessuti?
Se avete sporcato un capo d’abbigliamento utilizzate un batuffolo di cotone con qualche goccia di acetone: cercate di
tamponare la superficie interessata per far penetrare il prodotto nelle fibre del tessuto. Appena la macchia comincia a sbiadire
bagnate con acqua, asciugate e ripetete l’operazione. Dopo un ulteriore risciacquo usate un po’ di borotalco da lasciare in posa
qualche minuto. Spazzolate e, se rimane un fastidioso alone, potete utilizzare l’alcool: mettetene un po’ su di un batuffolo di cotone e sfregate per eliminare l’inestetismo.  

Sai come sgrassare una bottiglia d’olio?
Ecco l’occorrente: detersivo per i piatti, aceto di vino, bicarbonato ed acqua calda. Versate all’interno della bottiglia da pulire gli ingredienti appena descritti, chiudete e scuotete con forza per dare movimento al prodotto. Aprite nuovamente le bottiglie e versate un altro bicchiere di acqua calda. Terminata l’operazione, svuotate le bottiglie del loro contenuto e risciacquate con abbondante acqua calda, varie volte. Se le bottiglie non dovessero essere sgrassate a sufficienza, ripetete nuovamente l’operazione. Le bottiglie  andranno infine lasciate asciugare a testa in giù per far scorrere l’acqua in eccesso.  Vedrete che risultati!

Sai come lavare una coperta di pile?
Il pile è un tessuto morbido composto da fibre di poliestere: necessita lavaggi periodici e grande cura per evitare che, con il tempo, il capo
diventi ruvido e sottile. Mettete in lavatrice le coperte di pile insieme ad altre maglie simili per colore e consistenza optando per un lavaggio con ciclo delicato. Lasciate riempire il cestello almeno la metà con acqua fredda o tiepida e versate il detersivo per il bucato che si scioglierà
creando la schiuma. È bene utilizzare un detersivo puro che manterrà la coperta morbida e liscia durante tutto il lavaggio. Asciugate la coperta all’aria aperta evitando di esporla al sole. Se sono presenti macchie difficili prima del lavaggio in lavatrice, mettete una goccia di sapone liquido per stoviglie sulla zona, utilizzando le dita per lavorare la macchia; lasciate riposare per circa dieci minuti. Asciugate l’area con un tovagliolo di carta umido per rimuovere la macchia o, per ridurre almeno la sua consistenza.  Un ultima accortezza: evitate di strofinare, altrimenti la macchia potrebbe diffondersi ulteriormente!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Notizie curiose su gatti, mento e stranezze in Giappone.

Sapete perché i gatti si strofinano quando li accarezziamo? E’ una tipica abitudine di questi felini usata per marcare l’uomo con il proprio odore: il gatto preme contro le mani, o contro le gambe, la parte superiore della testa, poi un lato della bocca e infine struscia tutto il fianco, attorcigliando leggermente la coda. Spesso ripete l’operazione più volte, per poi allontanarsi. L’animale ha infatti le ghiandole odorifere che utilizza per marcare il territorio, soprattutto sulle tempie, lungo la mascella, alla base della coda, sui cuscinetti delle zampe. Gli strofinii quindi hanno la funzione di impregnarci con il loro odore: lo stesso trattamento è riservato a vari oggetti della casa, come stipiti delle porte e mobili. Infatti, perché il micio si senta a proprio agio, i suoi “coinquilini” e gli oggetti del suo ambiente ne devono condividere gli odori. Per questo, dopo essersi strofinato si siede e si lecca. In parole povere “ci sta assaggiando”!!! images

L’uomo è l’unico essere vivente ad avere il mento e tale protuberanza, esclusiva del genere umano, viene attribuita ad un processo di selezione naturale per masticare più facilmente. Il mento è infatti una parte ossea più avanzata della mandibola inferiore e, secondo alcune teorie, la sua presenza è da attribuirsi al cambiamento di alimentazione che interessò il genere umano a partire da due milioni di anni fa. La cottura dei cibi avrebbe reso più semplice la masticazione, eliminando la necessità di grossi denti e mascelle prominenti. I cambiamenti che portarono allo sviluppo del mento potrebbero pertanto essere direttamente legati alla cottura, che permise all’Homo Erectus di ridurre il tempo speso ad alimentarsi e portò a denti più piccoli. Il restringimento dei denti potrebbe aver quindi causato come sottoprodotto la comparsa del mento.

Un’ultima curiosità riguarda il Giappone. Se vi è capitato di passarci una vacanza avrete sicuramente notato che negli ascensori non si trova il pulsante con su scritto “quarto piano”. Questa bizzarra forma scaramantica (chiamata anche tetrafobia) si spiega con il fatto che in giapponese la pronuncia del numero quattro (shi) risulta identica a quella della parola morte. Nel linguaggio parlato il problema si risolve ricorrendo a una pronuncia alternativa del numero incriminato, corrispondente a yon, ma nel complesso si evita il più possibile di avere a che fare con tale cifra. La credenza popolare circa gli effetti nefasti del quattro coinvolge vari aspetti della vita di tutti i giorni. Può per esempio capitare che negli ospedali e in altri edifici pubblici, hotel inclusi, si passi dal terzo al quinto piano… O meglio, che il quarto piano “effettivo” sia indicato negli ascensori con il numero cinque!

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Lo sai perchè? Tante piccole curiosità.

Lo sai perchè l’attività fisica aiuta a prevenire l’insorgenza dei tumori?  Alcuni tipi di neoplasie sono sensibili agli effetti del movimento, che ne riduce l’incidenza: la relazione diretta è stata dimostrata per il tumore del colon, dell’endometrio e del seno. Anche se il meccanismo per cui l’attività fisica esercita un’azione anticancro non è ancora del tutto chiaro per gli altri tumori, chi fa sport si ammala meno di chi conduce una vita sedentaria perché il movimento induce l’organismo a produrre sostanze protettive.  Per quel che riguarda la prevenzione oncologica, non si sa a che età è meglio cominciare a fare sport. L’esercizio però è comunque utile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e per evitare l’osteoporosi. Prima si comincia, meglio è. Molte delle abitudini acquisite durante l’infanzia o l’adolescenza hanno un forte impatto sul rischio di ammmalarsi di cancro anche da anziani. Si pensi inoltre anche all’importanza dell’alimentazione corretta o al fumo: si può sempre correggere un comportamento errato, ma non acquisirlo per niente è comunque una delle migliori strategie di prevenzione.
Lo sai perchè il matrimonio fa bene al fisico e alla mente?
Uomini e donne ecco una notizia che ha dell’incredibile. Uno studio americano firmato da uno staff di professionisti ha analizzato il matrimonio mettendo in evidenza dei particolari che vanno contro i luoghi comuni sull’argomento. A quanto pare il matrimonio fa bene sia al marito che alla consorte. Gli uomini ci guadagnano in benessere fisico perchè le mogli si occupano della casa e della cucina garantendo uno stile di vita sano e confortevole, mentre le donne migliorano nel benessere mentale, perchè per loro, avere una relazione stabile, equivale a rafforzare i sentimenti e la sfera emotiva ne trae benefici. Gli studiothsi hanno anche calcolato quale sia la fascia d’età migliore per dar vita ad un rapporto fisso: se per le donne sembra essere tra 20 e 25 anni, per gli uomini è meglio dai 25 ai 30.  Emerge dalla ricerca un altro dato interessante: un rapporto stabile e costante allunga la vita della coppia. L’impatto delle relazioni stabili a lungo termine sulla longevità è il risultato stabilito da uno studio condotto su un miliardo di persone di sette diversi Paesi europei.  Le persone sposate infatti hanno un tasso di mortalità del 10-15%  inferiore rispetto alla popolazione generale. Quindi, a conti fatti il matrimonio allunga la vita e fa bene sia al fisico che alla mente!
Lo sai che lo shopping fa dimagrire? Sicuramente non è l’ideale per il portafogli ma uno studio inglese assicura che lo shopping fa bene alla silouette. Camminare per ore ed ore, uscire ed entrare di negozio in negozio per scovare l’occasione migliore, sollevare pesanti borse della spesa aiuta a consumare calorie. Sembra una specie di palestra a cui le donne, instancabili ricercatrici della caccia all’occasione perfetta, non rinunciano pur di bruciare grassi. Camminare tra i negozi e sollevare pesi sono esercizi fisici a tuttu gli effetti che possono arrivare a far consumare ben 48 mila calorie all`anno, ovvero circa 920 calorie a settimana. I dati sono frutto di uno studio condotto nel Regno Unito che ha analizzato il comportamento di dieci patiti dello shopping muniti di contapassi e contacalorie. Lo studio si è concluso con un’intervista ad oltre mille persone. Le risposte più curiose e comuni sono state “faccio acquisti perchè adoro comprare e bruciare calorie”. Il 50% delle donne intervistate inffati cammina per ore e ore instancabilmente percorrendo un totale di circa 240 chilometri all’anno. Gli uomini invece sono più pigri e, in sette giorni, non riescono a superare i cinquanta minuti di shopping, e in quello stesso lasso di tempo non percorrono più di 1,5 chilometri di cammino.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile del Consumatore