Tempo di saldi: ecco il calendario ed alcuni consigli per i consumatori.

Dal 1 al 31 agosto 2017 i saldi interesseranno le seguenti regioni: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Sempre dal primo luglio, fino al mese di settembre, i saldi ci saranno in Basilicata, Calabria, Friuli-Venezia-Giulia, Marche, Puglia, Sicilia e Valle D’Aosta. Per quanto riguarda il Lazio i saldi dureranno dal 1 luglio per 6 settimane; in Liguria dal 1 luglio al 15 agosto 2017 e, in Piemonte, dal 1 luglio per 8 settimane non consecutive.

In questi mesi di sconti ed offerte speciali è bene seguire qualche consiglio che vi guiderà negli acquisti senza ricevere brutte sorprese. La prima regola è quella di prestare attenzione al cartellino: deve essere indicato il prezzo iniziale, la percentuale di sconto praticata ed il prezzo ribassato.

Bisogna poi controllare che i prodotti siano di qualità, in buone condizioni e senza difetti. Un’altra regola è quella di provare sempre i capi: in caso di ripensamento in un secondo momento il rischio è di non poter effettuare il cambio. Quest’ultimo, infatti, è a discrezione del commerciante per tale motivo il consiglio è quello di informarsi prima chiedendo in cassa se i cambi sono consentiti e quanti giorni si hanno a disposizione per farlo.Se trovi un difetto dopo avere acquistato il capo hai diritto a chiedere la restituzione dell’importo pagato oppure una riduzione del prezzo. Ovviamente si consiglia di conservare sempre lo scontrino. La merce in saldo dev’essere quella stagionale: il prezzo perciò viene scontato se i capi non vengono venduti durante la stagione di riferimento. La merce in saldo va esposta in un’area ben separata da quella non scontata, e indicata chiaramente con cartelli specifici per richiamare l’attenzione dei clienti. I prezzi esposti sono vincolanti per il commerciante: se alla cassa viene praticato uno sconto o prezzo diverso, bisogna subito chiedere chiarimenti e, in caso di malintesi, bisogna rivolgersi alle forze dell’ordine.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Hai smarrito la patente? Ecco come comportarsi.

Capita a tutti prima o poi di smarrire la patente che, oltre ad essere una licenza vera e propria per mettersi alla guida, è anche un valido documento di riconoscimenmto al pari della carta d’identità. Per riaverla indietro bisogna seguire una procedura specifica. Ecco quindi un vademecum per capire quali passi fare in caso di furto o smarrimento. La prima cosa è denunciare il fatto alle forze dell’ordine. Appena scopriamo di non avere più la patente abbiamo due giorni di tempo per presentare la nostra denuncia presso un ufficio di polizia che provvederà a rilasciare un’attestazione provvisoria.

Se il documento è stato sottratto da terzi per riottenere la licenza bisogna portare un documento di identità (va bene sia la carta d’identità che il passaporto) e due fotografie in formato fototessera. A questo punto si scoprirà se la patente risulta censita nell’archivio nazionale dei cittadini italiani abilitati alla guida; se lo è, saranno le stesse forze dell’ordine ad inoltrare la richiesta di duplicato alla Motorizzazione, che al costo di nove euro più spese postali (da pagare in contrassegno al postino) entro quarantacinque giorni spedirà il nuovo documento. Nel caso in cui la patente non risulti censita sarà necessario presentarsi di persona alla Motorizzazione portando con sé la denuncia di smarrimento, due foto, la fotocopia di un documento di identità, un’autocertificazione che attesti le proprie generalità, l’attestazione del versamento di nove euro sul conto corrente 9001 e il modello di domanda TT2112 debitamente compilato. Anche in questo caso il duplicato della patente sarà spedito ed arriverà a casa vostra entro 45 giorni.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Estratti conto: oggi vi spieghiamo perchè dovete conservarli

Come avete potuto leggere dal titolo oggi vi diamo un consiglio banale ma molto prezioso. Conservate accuratamente i vostri estratti conto. Perchè? Perche sono un’importante strumento per difendersi in caso  soggetti privati e pubblici  contestino un nostro pagamento passato. e c2

Esempio banale per chi paga le bollette con accredito su c/c: un bel giorno  una compagnia telefonica contesta il pagamento di una fattura di 2-3 anni  fa. Non abbiamo conservato gli estratti conto e magari abbiamo cambiato conto corrente. L’unica alternativa che abbiamo è recarci  presso la vecchia banca e richiedere tale documentazione. Qui la sorpresa. La ducumentazione la dobbiamo pagare. Dunque conserviamo sempre i nostri documenti.

Ecco  in breve alcuni documenti con  i relativi tempi di conservazione :
Ricevute di iscrizioni a rette scolastiche e palestre, 1 anno;
Bollo auto 3 anni Cambiali 3 anni;
Parcelle professionali 3 anni Compensi artigiani 3 anni;
Ricevute dei pagamenti delle tasse  5 anni;
Pagamenti rateali e mutui 5 anni;
Ricevute di canone di locazione 5 anni;
Assicurazioni  5 anni;
Spese mediche 5 anni, Bollettini 5 anni;
Contravvenzioni al codice della strada 5 anni;
Bollette per utenze domestiche 5 anni;
Ricevute per spese di ristrutturazione della casa 10 anni;
Tassa nettezza urbana 10 anni;

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

58% dei giovani colpiti da minacce di Cyberbullismo

cyRoma. In occasione del Safer Internet Day durante l’incontro “Educazione civica 4.0: vivere bene con gli altri anche in Rete”, organizzato da Microsoft Italia e Fondazione Mondo Digitale, De Agostini Scuola e Polizia Postale e delle Comunicazioni, con il patrocinio dell’Assessorato Roma semplice. I partecipanti sono stati oltre 250 studenti e docenti di varie scuole italiane. La ricerca ha esaminato l’esposizione degli intervistati a 17 rischi online in quattro aree: di reputazione , di comportamento, invadenze sessuali e personali. Il Risultato è che il 65% degli intervistati è stato vittima di almeno uno dei principali rischi online, in particolare di contatti indesiderati (43%) e molestie (41%). Si sale al 78% se si includono anche esperienze di amici e familiari. Il 62% ha inoltre dichiarato di non sapere dove trovare aiuto quando si imbatte in un rischio online, mentre il 48% dei giovani ha dichiarato di sapere a chi rivolgersi in caso di necessità. Tra le conseguenze principali dell’aver corso dei rischi online, oltre ad un generale aumento del livello di stress (il 23% si dichiara più stressato), la ricerca evidenzia due reazioni rilevanti: il 30% degli intervistati dice di aver perso fiducia nelle persone nella vita reale, il 18% ha perso un amico. Infine, il 42% ha ristretto le impostazioni relative alla privacy sui social media, mentre il 21% ha ridotto la condivisione di informazioni personali. Aumentare le attività di formazione dedicata e di sensibilizzazione degli studenti, ma anche dei genitori e dei docenti è essenziale per fornire tutti quegli strumenti utili ad evitare le insidie che la Rete può nascondere e fare in modo che Internet possa rappresentare un’opportunità e non un limite”, spiega Nunzia Ciardi, Direttore del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. Secondo l’assessore Flavia Marzano, il digitale impone una nuova educazione civica e una nuova consapevolezza degli strumenti utilizzati. La vera sfida educativa  è usare la tecnologia per sviluppare atteggiamenti e comportamenti coerenti, rispettosi, sostenibili. 

Festival di San Remo, controllo territorio della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia

IMG-20170207-WA0022A Sanremo, per i servizi predisposti dalla Questura di Imperia in occasione del Festival della Canzone Italiana,  il Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine, ha messo a disposizione un Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto (drone) guidato da due piloti della Polizia di Stato.

Il drone,  munito dei certificati di sicurezza rilasciati dall’Enac,  sarà utilizzato in sostituzione delle attività che potrebbero essere effettuate da un comune elicottero, ma con costi enormemente inferiori, e permetterà il controllo dall’alto sull’area del Teatro Ariston, rimandando le immagini, grazie a sofisticati sensori in grado di riprendere nitidamente anche in ore notturne,  alla sala operativa dedicata all’evento del  Commissariato di Polizia di Sanremo.

Si tratta della prima sperimentazione sul campo effettuata dalla Polizia di Stato a coronamento di  un percorso avviato dalla Segreteria del Dipartimento della P.S. che ha affidato, nel luglio 2015,al Servizio Controllo del Territorio il compito di verificare l’ipotesi di impiego dei Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto nei servizi di Polizia (con specifico riferimento alle attività di controllo del territorio e di ordine pubblico).

Grazie ad una azione di partenariato con le aziende sono stati certificati – a costo zero per l‘Amministrazione –  piloti della  Polizia di Stato. Con l’emanazione del Decreto Interministeriale 29 aprile 2016  sono stati individuati i requisiti (come la certificazione ENAC) degli apparecchi impiegabili per tale attività.

Il sistema utilizzato a Sanremo è un esacottero (sei eliche rotanti) che trasporta in volo una telecamera con zoom ottico particolarmente performante capace di individuare un volto o una targa a centinaia di metri di distanza, con un sistema di stabilizzazione del volo che, anche in condizioni di tempo avverso e senza illuminazione, consente una ottima risoluzione delle immagini.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo

Ai medici del Consumatore:

fotodrDi fronte ai dubbi, soprattutto di carattere medico, spesso non sappiamo trovare una risposta. Per questo abbiamo messo a disposizione un equipe di esperti che ogni giorno si prende cura di tutti i visitatori con consigli e pareri utili. Grazie a queste persone abbiamo sperimentato la presenza di un professionista sempre pronto al nostro fianco per aiutarci ad affrontare al meglio qualsiasi difficoltà.
Attraverso queste righe vorremmo esprimere la nostra gratitudine a tutti gli specialisti operanti nel nostro Giornale. Un ringraziamento particolare va al Dott. Roberto Antoni Medico Chirurgo – Specialista in Odontostomatologia e Chirurgia Generale Dirigente I Livello Osp. G. Eastman di Roma; che rendendosi disponibile con la sua competenza, accompagnata da umanità ed alta professionalità, ha trasmesso protezione e sicurezza, condividendo le paure e partecipando in maniera attiva e dinamica alle richieste dei lettori, dalle più semplici alle più complesse.
Questa collaborazione ci dona speranza e ottimismo per il futuro.

Direttore Umberto Buzzoni

Hai pagato le tasse? Ecco come il fisco pignora il conto corrente

Hai Il fisage1co come creditore?
Ora il tuo conto corrente può essere pignorato in maniera automatica
, senza bisogno di un procedimento in tribunale, davanti al giudice. Questo quanto riportato su laleggepertutti.it. Basta solo che l’Agente per la riscossione, “ex Equitalia”, è notificare la cartella di pagamento al contribuente, attendere almeno 60 giorni e poi notificare l’atto di pignoramento alla banca e al debitore. Decorsi altri 60 giorni dalla notifica del pignoramento senza che, nel frattempo, il debito sia stato saldato o sia stata presentata la domanda di dilazione, le somme bloccate vengono accreditate sul conto corrente dell’esattore.
Quando il creditore è un soggetto privato il pignoramento del conto corrente avviene essenzialmente in tre passaggi:
la notifica al debitore dell’atto di precetto, un’intimazione cioè ad adempiere al più presto al pagamento delle somme indicate (maggiorate delle spese legali). Se il debitore non paga entro 10 giorni, il creditore può passare al gradino successivo. Ma se trascorrono più di 90 giorni, il precetto ‘scade’ e va nuovamente notificato. L’atto di precetto non specifica quale sarà il tipo di pignoramento che verrà eseguito: il creditore può, dunque, decidere anche all’ultimo minuto;
la notifica al debitore e alla banca del vero atto di pignoramento: questo ha lo scopo di “vincolare” le somme presenti sul conto corrente nageei limiti d
ell’importo. Dunque il correntista non potrà più prelevarle, né la banca potrà pagare eventuali Rid o assegni con tali somme. La banca deve comunicare al creditore via Pec o con raccomandata, se sul suo conto corrente sono presenti somme di denaro quindi, ne conferma il blocco;
l’atto di pignoramento contiene anche una citazione, ossia l’invito a presentarsi davanti al giudice del tribunale nella sezione esecuzioni forzate, in una specifica data. Il giudice verifica se la banca ha già comunicato al creditore la presenza di somme sul conto. In tal caso si emette un provvedimento con cui assegna il denaro pignorato al creditore.
Quando il creditore è il fisco, le cose cambiano. I passaggi da tre diventa uno soltanto. Da una parte la cartella di pagamento è anche atto di precetto, quindi, non c’è bisogno di una seconda notifica. D’altra parte, l’Agente per la riscossione “ex Equitalia” è infatti autorizzato a procedere in autonomia, senza bisogno dell’autorizzazione del giudice.

di Umberto Buzzoni e Renato D’Angelo