Istat: 2 giovani italiani su 3 vivono ancora a casa con i genitori

di Umberto Buzzoni

Dai dati dell’Istat emerge un’Italia ancora in crisi con due giovani italiani su tre, tra i 18 e i 34 anni, che vivono ancora a casa con i genitori. Uno degli effetti della crisi è la difficoltà per i giovani di rendersi indipendenti che sono così costretti a prolungare la permanenza nella casa dei genitori.

La percentuale di giovani che vivono in famiglia negli altri Paesi d’Europa:
– in Francia 34,2%
– in Germania al 42,3%
– in Inghilterra al 34,2%

In Italia è in aumento di oltre cinque punti rispetto al 60% del 2008 e ad oggi risultano 7,4 milioni di persone che vivono ancora con i genitori. Tra le cause sicuramente la mancanza di un lavoro incide ma non è l’unico motivo in quanto spesso anche i giovani che hanno un lavoro restano a vivere a casa dei genitori infatti nella fascia tra i 25 e i 34 anni il 43% dei giovani restano a vivere con i genitori anche se hanno un lavoro a tempo pieno e tra i 18 ai 34 anni oltre un quarto (circa il 27%). In dettaglio sono soprattutto i maschi a restare nella casa di famiglia (57,5% tra i 25 e i 34 anni) mentre la percentuale di ragazze è inferiore di circa dieci punti (41,1%).

Rent to buy: Per diventare proprietari di casa con il contratto d’affitto

di Umberto Buzzoni

Rent to buy è una tipologia di contratto che fa da collegamento tra locazione e compravendita in quanto permette, a chi vuole comprare un immobile ma ha ridotte disponibilità in contanti, di usufruire immediatamente dello stesso pagando un canone che in parte viene considerato come acconto sul prezzo di acquisto.

Grazie all’introduzione in autunno con il decreto Sblocca Italia i cittadini potranno comprare casa anche in un momento di difficoltà di accesso al credito come questo e allo stesso tempo i costruttori potranno smaltire l’invenduto.

Il contratto-tipo è stato messo a punto dal Consiglio Nazionale del Notariato che ha pubblicato anche una guida di approfondimento. Secondo quanto previsto dal contratto l’acquirente al termine non è obbligato all’acquisto mentre il venditore è vincolato a cedere l’immobile in questione al costo definito e scontato della parte dei canoni d’affitto versati come acconto sul prezzo finale “bloccato”.

Dopo la stipula del contratto il futuro acquirente acquisisce immediatamente il diritto di usufruire dell’immobile a fronte del pagamento dell’affitto che è lievemente più alto rispetto a quello di mercato proprio perché include una parte destinata all’acquisto.

Poniamo per esempio che si intende acquistare un appartamento fissando un prezzo di 100 mila euro e definendo un canone di affitto di 600 euro per cinque anni. La metà dell’affitto viene considerata come acconto che verrebbe poi scalato dal prezzo di vendita quindi nell’esempio in esame il conduttore dovrebbe pagare 82 mila euro per effetto della riduzione di 18 mila euro (300 euro al mese per i cinque anni).

Oltre a questo primo vantaggio finanziario l’acquirente ottiene anche uno “storico creditizio“, utile in caso si debba chiedere un mutuo, poiché potrà dimostrare alla Banca di aver versato per 5 anni un importo mensile simile alla rata del mutuo richiesto. L’affitto pagato seppur un po’ più alto rispetto a quello di mercato in realtà comporta un importo inferiore del mutuo.

Per legge per il Rent to Buy è prevista la trascrizione nei registri immobiliari che equivale ad una vera e propria prenotazione di acquisto vincolante per le parti infatti il proprietario non potrà vendere ad altre persone o concedere altre ipoteche mentre se il conduttore non procede all’acquisto perde la quota versata come acconto considerata come risarcimento per il venditore per la mancata vendita.

Legge di Stabilità per il 2015: novità su Ristrutturazioni e risparmio energetico

di Umberto Buzzoni

La Legge n. 190/2014, conosciuta come Legge di stabilità per il 2015, ha introdotto importanti novità sui benefici tributari relativi agli interventi di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico.

Nell’art. 47, lett. a) nel punto 1) vi sono due novità relativamente alle spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici e delle parti comuni degli edifici condominiali che possono beneficiare dell’applicazione della detrazione del 65% se sostenute dal 6 giugno 2013 fino al 31 dicembre 2015. Grazie alla Legge di Stabilità 2015 è stata prorogata fino alla fine del 2015 e vi è stato un aumento della detrazione dal 50% al 65%. Inoltre nel punto 1) è stata estesa la detrazione del 50% per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2015 per spese di recupero del patrimonio edilizio.

Nel punto 2) è stata prorogata fino al 31 dicembre 2015 la detrazione al 65% delle spese sostenute per gli interventi in funzione antisismica e di messa in sicurezza statica degli edifici ed è stata introdotta una nuova detrazione del 65% per i costi sostenuti tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2015 per acquisto e posa in opera di schermature solari con importo massimo di detrazione di 60.000 euro e acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con generatore di calore alimentati a biomasse con importo massimo di detrazione di 30.000 euro.

Nell’art. 47, lett. b, punto 3) è stata disposta un’ulteriore proroga al 31 dicembre 2015 della detrazione del 50% (fino ad un massimo di € 10.000) per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare l’immobile oggetto di recupero edilizio. Infine l’art. 1, comma 657 ha incrementato dal 4% all’8% la ritenuta sui bonifici effettuati per usufruire delle agevolazioni fiscali per recupero del patrimonio edilizio e/o per riqualificazione energetica.

Affittare: più di metà del canone destinato a tasse e spese

di Umberto Buzzoni

Una ricerca del Il Sole 24 Ore fornisce dati interessanti sulla locazione degli immobili in termini di tassazione e spese nelle diverse città italiane.

Per ottenere una classifica sono state calcolate le aliquote Imu e Tasi del 2014, le imposte sui redditi (Irpef al 38% a cui vanno sommati addizionali e tassa di registro) e le spese a carico del proprietario (stima del 10% dell’importo del canone).

Al primo posto la città di Lecco in cui per la cedolare secca svanisce circa il 47% dell’affitto (tasse e spese di manutenzione) e per un’aliquota Irpef medio-alta si arriva all 66% e di poco inferiori rispettivamente sul 45% e 64% per altre città del centro-nord come Padova, Viterbo, Torino, Pordenone e Verona. A Messina, ultima della classifica, chi opta per la cedolare secca perde il 37% mentre chi è sottoposto ad un regime di tassazione ordinaria del 55%.

In pratica con un canone di 13.000 euro, nel caso di un affitto di una casa a Milano, il proprietario incassa in realtà 8.000 euro se con cedolare secca e solo 5.500 euro se in tassazione ordinaria.

Come tagliare le bollette di luce, acqua e gas fino al 35%

di Umberto Buzzoni

Ridurre gli sprechi e di conseguenza gli importi delle bollette è lo scopo del Progetto Europeo ENCERTICUS (Energy Certification, Information And Communication Technologies For User Satisfaction), co-finanziato con i fondi FESR della Commissione Europea nel quadro del Programma MED e coordinato dal centro di ricerca spagnolo CIMNE.

Il Progetto della durata di ventotto mesi prevede lo sviluppo e ottimizzazione di servizi di monitoraggio all’interno di abitazioni di edilizia sociale in tre siti pilota in Francia, Spagna e in Italia a Prato. Grazie ad un uso consapevole degli elettrodomestici si può arrivare a risparmiare oltre il 35% sui costi mensili per bollette di luce, acqua e gas.

Per il progetto pilota italiano sono stati presi in esame due edifici con un totale di quindici appartamenti in cui le apparecchiature montate potranno leggere in tempo reale i consumi permettendo così di poter calibrare l’uso degli elettrodomestici.

I primi sei mesi monitorati negli appartamenti di Galciana hanno riportato ottimi risultati con una media di risparmio di circa il 10% sulle bollette fino a punte massime del 35%. Per avere maggiori informazioni ci si può rivolgere al Consorzio Nazionale Casa Qualità che coordina il progetto con il supporto del Consorzio Edilcoop e di Estra Clima o visitare il sito www.med-encerticus.eu.

Il 50% del Reddito finisce in Tasse secondo uno studio di Federconsumatori e Adusbef

di Umberto Buzzoni

La spesa annuale per le principali forme di tassazione come IVA, Irpef, accise, bolli, tassazione sulla casa, ticket e tasse occulte, raggiungono un ammontare totale di 17.020 euro che per una famiglia media con un reddito di 34.000 euro annui rappresentano quindi il 50,05% del reddito familiare.

 

 

Riportiamo i calcoli di Federconsumatori e Adusbef:

  • oltre 8.300 euro di Irpef, 588 euro di Irpef regionale e 300 euro di Irpef comunale
  • 3.800 euro di IVA
  • 866 euro di accise dei carburanti
  • 415 euro di accise tabacchi
  • mediamente 284 euro di TARI
  • mediamente 260 euro di ticket sanitari
  • 230 euro di TASI
  • 220 euro di bollo auto

Tra i dati rilevanti che emergono da questo studio inoltre si parla di un 90% della tredicesima che dovrà essere spesa per tasse, bollette, mutui e bolli e di un calo delle spese di Natale del 6,7%.

Canone Rai con le bollette elettriche anche su seconde, terze case e immobili sfitti

di Umberto Buzzoni

L’idea è quella di riformare il canone Rai per ridurre l’evasione fiscale di circa 450 milioni di euro all’anno e il recupero sarebbe di almeno 300 milioni. Chiunque abbia un’utenza elettrica riceverebbe dunque un bollettino con un importo tra i 60 e gli 80 euro, ridotto quindi rispetto ai 113,50 che si pagano al momento ma la cosa assurda è che in questo modo si dovrà pagare il canone Rai anche sulle seconde e terze case ed infine anche sugli immobili sfitti.

Cambierebbe quindi la filosofia con cui si applica il canone Rai e non si pagherebbe più una tassa legata al possesso del televisore/radio bensì di una apparecchiatura elettronica che riceva il segnale come un computer, uno smartphone o un tablet.

Critiche e perplessità sull’attuabilità di questa idea del governo arrivano sia dal Presidente dell’Autority per l’Energia Guido Bertoni, dal Presidente di Assoelettrica Chicco Testa ed infine anche in ambito politico si assiste ad una forte critica da parte di Forza Italia, Lega e Scelta civica.

Non è inoltre ben chiaro cosa dovrebbe accadere nell’ipotesi in cui un utente che paga correttamente le bollette dell’elettricità ma non quella relativa al canone Rai e se in quel caso il gestore provvederebbe al distacco della corrente elettrica e soprattutto se potrà farlo.