Novità su anziani, badanti e canone Rai.

Un recente comunicato dell’Agenzia delle Entrate informa che gli anziani con un reddito inferiore ad 8mila euro, assistiti da una badante, sono tenuti al pagamento del canone Rai. Non è più valida la circolare del 2008 in cui veniva indicata l’esenzione poiché, nel momento in cui in casa vive anche una badante, il diritto decade. Il discorso vale anche nel caso in cui la badante non sia coniuge ed abbia un reddito proprio.

Secondo l’interpretazione del comunicato la badante infatti vive con l’anziano per fornirgli cure ed assistenza. Un chiarimento in questo campo era già stato divulgato nel 2010 con una circolare in cui veniva spiegato che la dicitura “senza conviventi” si riferisse al divieto di convivenza con altri soggetti in possesso di un proprio reddito, che superasse o no il limite di reddito di 8mila euro annui. Ricordiamo che le multe per chi non paga il canone sono severe: si rischia una sanzione amministrativa, in aggiunta al canone dovuto ed agli interessi di mora, di un importo che va da euro 500 ad euro 2.000 per ciascuna annualità evasa.

Direttore responsabile
Buzzoni Umberto

Canone Rai: c’è tempo fino al 2 luglio per chiedere l’esenzione.

Fino al 2 luglio potranno essere inoltrate le richieste per l’esenzione dal pagamento del Canone Rai se non si è in possesso di apparecchi televisivi. Bisogna compilare il relativo modulo sul sito dell’Agenzia delle Entrate nella pagina dedicata al canone: in particolare bisogna riempire il quadro A con i propri dati anagrafici e barrare la casella con la quale si autocertifica di non avere tv in casa. Per chi preferisce l’invio cartaceo, l’indirizzo a cui spedire il modulo è : “Agenzia delle Entrate, Ufficio Torino 1, Sportello abbonamenti TV, Casella postale 22, 10121 – Torino”. Chi ha cambiato casa da poco oppure ha attivato un’utenza elettrica di tipo residenziale ma non possiede nessun apparecchio televisivo deve inviare la dichiarazione di non detenzione, utilizzando il modello on line. Lo stesso modello può essere utilizzato anche dagli eredi per chiedere l’esonero dal pagamento nell’abitazione in cui l’utenza elettrica è ancora intestata al deceduto. In questo caso occorre compilare il quadro B, indicando il codice fiscale del defunto e la data del decesso.

È importante ricordare che l’autocertificazione per l’esenzione dal canone va rinnovata ogni anno altrimenti bisogna pagare: avere l’elettricità in casa è ragione sufficiente per essere tenuti a saldare, a meno che non si dichiari di essere esentati. L’eccezione è chi richiede l’esenzione perché il canone Rai viene già pagato su un’altra utenza: in questo caso chi ha chiarito l’equivoco lo scorso anno con il modulo apposito non è più tenuto a ripresentarlo. L’esenzione chiesta entro il 2 luglio vale per la seconda metà del 2018 e non per l’intero anno: se si salta tale scadenza va comunque pagato il canone per il secondo semestre. Si potrà però evitare l’addebito del canone in bolletta per il prossimo anno, perché la dichiarazione presentata da tre luglio in poi ha valore per l’intero 2019.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

Canone Rai con le bollette elettriche anche su seconde, terze case e immobili sfitti

di Umberto Buzzoni

L’idea è quella di riformare il canone Rai per ridurre l’evasione fiscale di circa 450 milioni di euro all’anno e il recupero sarebbe di almeno 300 milioni. Chiunque abbia un’utenza elettrica riceverebbe dunque un bollettino con un importo tra i 60 e gli 80 euro, ridotto quindi rispetto ai 113,50 che si pagano al momento ma la cosa assurda è che in questo modo si dovrà pagare il canone Rai anche sulle seconde e terze case ed infine anche sugli immobili sfitti.

Cambierebbe quindi la filosofia con cui si applica il canone Rai e non si pagherebbe più una tassa legata al possesso del televisore/radio bensì di una apparecchiatura elettronica che riceva il segnale come un computer, uno smartphone o un tablet.

Critiche e perplessità sull’attuabilità di questa idea del governo arrivano sia dal Presidente dell’Autority per l’Energia Guido Bertoni, dal Presidente di Assoelettrica Chicco Testa ed infine anche in ambito politico si assiste ad una forte critica da parte di Forza Italia, Lega e Scelta civica.

Non è inoltre ben chiaro cosa dovrebbe accadere nell’ipotesi in cui un utente che paga correttamente le bollette dell’elettricità ma non quella relativa al canone Rai e se in quel caso il gestore provvederebbe al distacco della corrente elettrica e soprattutto se potrà farlo.

CANONE RAI ILLEGITTIMO? Roberto Fico (M5S), Commissione Vigilanza Rai: è una bufala

caone raida Finanzainchiaro.it

Nei giorni scorsi è circolata prepotentemente sui social una notizia, secondo cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo avrebbe dichiarato illegittimo il canone Rai con una sentenza dello scorso 30 dicembre.

A pochi giorni dalla scadenza, insomma, la notizia, accolta favorevolmente da grandissima parte dei contribuenti, è stata immediatamente ripresa, commentata e condivisa da milioni di utenti nei vari Facebook, Twitter e compagnia, senza, però, trovare riscontro nei media ufficiali. Immediatamente, qualcuno ha iniziato a pensare alla censura della televisione pubblica, smaniosa di indurre i cittadini al versamento del canone, e dunque piuttosto restia alla diffusione di queste informazioni. Altri, invece, hanno cercato di capire se l’informazione divulgata avesse o meno un fondo di verità.

Ora, la conferma arriva direttamente da Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai e uno dei parlamentari più noti e influenti del MoVimento 5 Stelle. Ecco cosa scrive Fico sulla sua pagina Facebook,ripreso anche dal blog di Beppe Grillo: “In molti mi hanno chiesto lumi sulla questione dell’illegittimità del canone Rai e in molti sanno già che la notizia diffusa nei giorni scorsi non è vera. Non esiste alcuna sentenza del 30 dicembre 2013 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che va a trattare l’argomento legittimità del canone in Italia. Una bufala insomma.

Vi comunico invece che ho ricevuto dalla commissione delle petizioni del Parlamento Europeo (presieduta da Erminia Mazzoni, Pdl) l’invito come Presidente della Vigilanza Rai per un’audizione pubblica a Bruxelles il 19 marzo. Motivo? Discutere di alcuni aspetti del servizio pubblico televisivo Rai considerati critici dagli eurodeputati. La commissione delle Petizioni si è occupata nei mesi scorsi dell’iniziativa dell’eurodeputata della Lega Nord Mara Bizzotto (14 mila firme per chiedere l’abolizione del canone) e sull’onda della discussione ha deciso di approfondire alcuni temi.”.

Insomma, probabilmente qualche buontempone si è divertito a illudere i contribuenti che la tassa sulla televisione fosse sul punto di decadere, per effetto della conclamata sentenza europea. Una pronuncia che però, come confermato da Fico, non è mai esistita. Il canone Rai, insomma, è in vigore più che mai e andrà regolarmente saldato anche per il 2014.

Canone/imposta Rai. Richiesta illegittima di quello speciale anche per un pc? Interrogazione parlamentare

canone rai,imposta,tv,pc,computer,agenzia entrate

da Aduc

Ci stanno giungendo centinaia di segnalazioni da parte di aziende e studi professionali a cui la Rai richiede il pagamento del canone TV per la detenzione di uno o più computer collegati in Rete.
In assenza di una determinazione in tal senso del Ministero dello sviluppo economico che non ci risulta esistere, la richiesta della Rai è illegittima.
Ci siamo già occupati della vicenda a proposito di analoghe richieste che alcuni anni fa venivano mosse alle famiglie.

Dopo interpelli e interrogazioni parlamentari alla Rai, il ministero dello Sviluppo economico rispose: “In considerazione del fatto che non sussiste ancora una interpretazione univoca circa la individuazione degli apparecchi, diversi dai televisori tradizionali, atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni, si ritiene opportuno procedere ad un approfondimento tecnico-giuridico della questione, anche attraverso il confronto con il Ministero dell’economia e delle finanze, l’agenzia delle entrate e la concessionaria del servizio pubblico”.

 

Oggi però torna alla carica. La Rai ha ricevuto indicazioni in tal senso dal Ministero, oppure sta solo cercando di indurre con l’inganno a pagare anche quando non si deve?
Per sapere questo, grazie ai Senatori Donatella Poretti e Marco Perduca, abbiamo presentato una interrogazione parlamentare al Ministero dello sviluppo economico.
E’ peraltro evidente che obbligare un’azienda a pagare un abbonamento TV per il solo fatto di avere dei pc è paradossale. Primo, perché il computer è uno strumento ormai indispensabile allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, e l’inclusione dello stesso fra gli apparecchi tassati significherebbe di fatto imporre una nuova imposta sul lavoro. Secondo, perché in un momento di grave crisi economica, si andrebbe a colpire d’improvviso il mondo produttivo per un importo superiore al miliardo di euro pur di tener in vita un’azienda, la Rai, gestita secondo il peggiore malcostume italiano.

Per ulteriori informazioni o chiarimenti, il servizio di consulenza dell’Aduc risponde dal lunedi’ al venerdi’ (ore 12/18) al n. 895.96.97.997.

Qui il nostro speciale canale web dedicato alla materia