Google Pony Express per pagare le bollette con Gmail e dire addio alle file

Il colosso di Mountain View sta lavorando ad un nuovo progetto chiamato Pony Express che sarà il servizio per ricevere le bollette e pagarle mediante Gmail. In pratica tutte le email delle bollette da pagare saranno raggruppate su Gmail (o Inbox) e si potrà effettuare il pagamento con carta di credito o conto corrente direttamente dall’app.

Il lancio in autunno sarebbe previsto solamente per gli Stati Uniti e in un secondo momento dovrebbe essere attivato anche in Europa. Prendendo ad esempio la bolletta di fornitura dell’elettricità, il servizio dovrà essere configurato inserendo i dati personali dell’intestatario del contratto e della forma prescelta di pagamento al fine di verificare l’identità.

Sarà possibile condividere le bollette con altri utenti e altro elemento molto utile è la possibilità di essere avvisati ogni qualvolta una bolletta è in scadenza. Non si conoscono ancora le condizioni cioè se verrà applicata una commissione sul servizio e per sapere tutti i dettagli, anche legati alla privacy e alla sicurezza si dovrà attendere la conferenza Google I/O che si terrà a fine maggio.

Da maggio cambiano i contratti in corso con Telecom Italia: come fare per tutelarsi

di Umberto Buzzoni

Dal primo maggio 2015 Telecom Italia e Tim confluiranno in un solo marchio “Tim” per tutti i servizi di telefonia fissa, mobile e internet. Questo comporterà un cambio nelle offerte dedicate alla linea di casa. La linea telefonica di casa passerà a “Tutto Voce” un’offerta di tipo “flat” con chiamate illimitate verso tutti i telefoni fissi e i cellulari nazionali al costo di 29 euro al mese.

I clienti possono scegliere un’altra offerta alternativa tra cui restare con un’offerta a consumo come l’offerta Voce per un costo mensile di 19 euro e telefonate a consumo. I clienti che pagano mediamente 38 euro a bimestre potrebbero ritrovarsi a pagarne 58 per il passaggio automatico previsto in caso ci sia stato traffico telefonico verso fissi o mobili nazionali nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2014 ma chiamando il 187 si potrà scegliere l’offerta “Voce” da 19 euro al mese.

Il cliente inoltre è libero di recedere dall’attuale contratto con debita comunicazione scritta entro il 31 maggio 2015 inviata a Telecom Italia Servizio Clienti Residenziali, casella postale n.211 – 14100 Asti o via fax al numero gratuito 800000187.

L’Authority per l’energia per eliminare le tariffe progressive

di Umberto Buzzoni

L’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, impegnata per eliminare i contratti di “maggior tutela” ereditati dal periodo pre-liberalizzazione, procede con una modifica intermedia delle tariffe elettriche volta ad eliminare la progressività della crescita del prezzo per kilowattora consumato con l’aumento dei consumi mensili.

La progressività che negli anni 70 era stata prevista per limitare i consumi ormai è diventata controproducente perchè penalizza un efficiente utilizzo della corrente elettrica come nel caso di impiego di pompe di calore che pero’ fanno scattare la fascia di consumi a prezzo più alto. Inoltre questo sistema comporta una grande iniquità tra i single benestanti che rientrano nella “fascia sociale” sussidiata dal sovrapprezzo pagato dalle famiglie numerose che sono più inclini ad avere problemi economici.

Sul sito dell’Authority si può visionare il documento di consultazione (www.autorita.energia.it) per una riforma che probabile parziale applicazione nel 2016 ed piena entrata in vigore nel 2018. L’obiettivo è definire uno schema con tariffe di rete uniformi per tutti e non più progressive e il corrispettivo per la copertura degli oneri generali applicato per metà in base alla potenza disponibile al contatore (limitata ora a 3 kW per la maggior parte dei clienti domestici) e per metà sui consumi, mantenendo una differenziazione tra residenti e non residenti nel corrispettivo per potenza impegnata.

Questo sistema comporterebbe un leggerissimo aumento degli importi della bolletta del consumatore medio (famiglia residente di 3-4 persone, consumi per 2.700 kWh l’anno e potenza impegnata di 3 kW), che passerebbe da 438 a 443 euro l’anno al netto delle tasse. A guadagnarci di più, rispetto allo schema attuale, sarebbero i residenti con potenza impegnata fino a 6kW e consumi fino a 6mila kWh l’anno, categoria nella quale dovrebbero rientrare le famiglie numerose o chi si vorrà climatizzare con pompe di calore: rispetto all’attuale bolletta di oltre 1.500 euro il risparmio sarebbe di oltre 600 euro.

Risparmiare 500 euro all’anno cambiando i Fornitori di servizi

di Umberto Buzzoni

Cambiando i fornitori di servizi come elettricità, gas, telefonia mobile, ADSL e assicurazione auto ogni famiglia italiana potrebbe risparmiare oltre 500 euro in un anno.
Focalizzando l’analisi su quei consumi che sono comuni a tutti i nuclei familiari, come l’energia elettrica, il gas, la telefonia mobile, le linee ADSL e l’assicurazione auto, il portale Facile.it ha verificato per esempio quanti italiani hanno scelto, negli ultimi 12 mesi, di cambiare azienda fornitrice e a quanto ammonta il risparmio medio ottenuto.

Nel 2014 sono stati circa 2 milioni gli italiani che hanno perfezionato online il cambio di fornitore; numero, questo, che aumenta vertiginosamente se si considerano anche quelli che hanno confrontato tariffe e preventivi sul web, sottoscrivendo poi il contratto attraverso un canale.

Per la sola telefonia mobile parliamo di 16 milioni di italiani, sommando questo numero a quelli ricavati dagli altri settori analizzati, arriviamo a ben 23 milioni di contratti. A spingere i consumatori verso nuove controparti nei loro contratti di utenza è senza dubbio la grande concorrenza fra le aziende, ma anche la sempre maggiore confidenza che stanno acquisendo con la comparazione online.

Secondo le stime di Facile.it risparmiamo 50 euro all’anno cambiando contratto di fornitura di energia elettrica, 100 euro per il gas e altrettanti con una nuova compagnia assicuratrice di auto o moto, 150 euro per la telefonia mobile e 180 euro nel caso in cui si scelga un nuovo fornitore per la linea ADSL.

Gli italiani non riescono più a pagare le bollette

di Umberto Buzzoni

Il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, a seguito di un monitoraggio dell’Autorità per l’energia sull’aumento della morosità ha dichiarato che “C’è un’ondata di povertà nel Paese senza precedenti». Le famiglie italiane non riescono più a far fronte a tutte le spese e a pagare le bollette dell’utenza elettrica, gas, idrica e telefonica in particolare per le famiglie con due figli o più.

Le richieste di sospensione del servizio elettrico per morosità sono a livelli elevati e in moderata crescita infatti nel 2012 sono state 1,608 milioni mentre nel 2013 sono cresciute a 1,76 milioni che corrisponde ad un aumento del 9%.

Secondo un’indagine dell’Associazione dei Consumatori nel 2014 una famiglia su tre non è riuscita a pagare tutte le bollette e le società erogatrici hanno registrato crediti record di 18 miliardi di euro. Tra le voci di costo sono annoverate anche le spese condominiali con il 25% delle famiglie (1 su 4) che risulta morosa. La regione dove si registrano le maggiori difficoltà nel pagamento delle bollette, secondo il Codacons, è la Sicilia, seguita da Calabria, Puglia e Molise, mentre quelle dove i cittadini appaiono più virtuosi e la concentrazione di morosi è minore sono Trentino Alto Adige, Valle D’Aosta ed Emilia Romagna.

Contatori Elettronici Enel: Class action per Conguagli e Fatturazioni errate

di Umberto Buzzoni

Nella vicenda dei contatori Enel e i possibili errori nelle letture per mancanza di certificazioni e controlli in linea con gli standard Europei emerge un nuovo dettaglio importante relativo alla marcatura CE non regolare.

La telettura è la principale causa di contenzioso con gli utenti perchè genera conguagli e fatturazioni errate ma chi può dire che funzionino bene e leggano l’effettivo consumo se non vi è mai stata la certificazione da parte di un ente terzo?

Il Ministero dello Sviluppo Economico non ha mai definito quanto previsto dalla legge cioè che vengano certificati da un ente terzo che ne stabilisca la corretta misurazione.

Il Deputato M5S Davide Crippa ed altri deputati del movimento hanno presentato un’interrogazione a risposta immediata in commissione al Ministero dello Sviluppo Economico: “…il governo italiano non ha mai stabilito come debbano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell’energia elettrica; di fatto i cosiddetti contatori “intelligenti” sono apparecchi non omologati scrupolosamente, mai verificati da un ente terzo incaricato dallo Stato, certificati solo su base volontaria dall’ “IMQ” (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), e, come di nuovo segnalato da riviste di settore, spesso marchiati con un “CE” identico nella grafica al marchioChina Export” che solleva più di un dubbio sulla loro conformità alla legislazione europea; […]”.

Il MISE ha risposto che in effetti la legislazione in materia è lacunosa e Luigi Gabriele, Affari Istituzionali Codici, ha dichiarato che in sostanza il MISE ammette che vi è stata completa anarchia sulla questione e che i Distributori hanno fatto quello che volevano, persino autocertificarsi i contatori cinesi che hanno pagato i consumatori italiani.

L’Associazione di Consumatori Codici ha presentato un atto di diffida al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sviluppo Economico, al Presidente dell’AEEG per ottenere l’emanazione di atti amministrativi delle leggi metriche sui contatori di energia elettrica e si è attivata per partire con una Class Action per ottenere il risarcimento dei danni causati da una contabilizzazione/fatturazione del consumo di energia avvenuta con contatori privi dei requisiti richiesti dalla legge.

Caratteristiche Contatori:
– Verificare la tipologia del contatore. Se sulla targhetta, a destra del simbolo CE c’è una M seguita da due numeri, il contatore è regolare e, per ora, non è oggetto di contestazione. In caso contrario rientrate nella CA.
– Se il display è leggibile, confrontate il numero del POD, indicato sul display, con quello della bolletta. Se i numeri di POD non corrispondono, rientrate nella CA
– Se non riuscite a leggere il display, rientrate nella CA.
– Se il display è leggibile, sia in presenza di consumi anomali ma anche come buona regola, è necessario che rileviate il contatore, registrando i dati di consumo, settimanale e mensile.
– Per registrare i dati di consumo dovete rilevare la lettura dei “kWh del periodo attuale” e verificarne la progressività. Registrate inoltre le letture delle diverse fasce di consumo, se disponibili.

Per ricevere maggiori informazioni sull’azione legale si può chiamare al numero 06.55301808.

Conciliazioni Paritetiche per risolvere una controversia per bollette ma anche per Vodafone, Wind e Telecom

di Umberto Buzzoni

La conciliazione paritetica è una modalità di risoluzione di una controversia nella quale l’utente è rappresentato da un’Associazione di Consumatori. Grazie a specifici accordi, riconosciuti dalle Authority, sottoscritti tra le Associazioni di Consumatori e le principali Aziende fornitrici di servizi, si può arrivare ad un accordo veloce e vantaggioso per il consumatore.

La conciliazione paritetica si può attivare non solo per controversie con gestori dei servizi idrico, elettrico e gas ma anche per i settori Trasporti (Alitalia, Autostrade, Trenitalia), Credito (Unicredit, Banco Posta, Intesa San Paolo), Turismo, Assicurazioni, Poste e Telecomunicazioni (Vodafone, Wind, Telecom).

Per poter attivare questa procedura bisogna in primo luogo sottoscrivere un Protocollo di conciliazione paritetica con un’Associazione di Consumatori (Adiconsum, Unione Nazionale Consumatori, Codacons, Altroconsumo, etc). Si può presentare la domanda di conciliazione paritetica solo dopo aver presentato reclamo scritto all’esercente ed aver ricevuto una risposta scritta ritenuta insoddisfacente o non aver ricevuto risposta nei termini stabiliti dall’Autorità (il venditore ha 40 giorni solari per rispondere al reclamo).

Solitamente la procedura non comporta oneri di attivazione ma può essere richiesta l’adesione all’Associazione Se il cliente accetta la proposta definita dalla commissione di conciliazione, il verbale che viene sottoscritto ha valore di transazione ai sensi del codice civile, ossia è a tutti gli effetti un contratto fra le parti.