Con l’ arrivo dei sacchetti bio aumentano i costi per la spesa dei consumatori!

E’ diventata una notizia ufficiale: dal primo gennaio 2018 i sacchetti biodegradabili saranno utilizzati obbligatoriamente anche per contenere prodotti alimentari sfusi. In particolare frutta e verdura, carne, pesce, prodotti da forno e di gastronomia che si acquistano al banco nei supermercati necessiteranno di un apposito involucro biodegradabile che rispetti lo standard internazionale UNI EN 13432. Il costo di ogni sacchetto oscillerà dai 3 ai 4 centesimi al pezzo. Di certo verrà ridotto l’utilizzo della plastica a favore di una politica che tutela l’ambiente e lo smaltimento dei rifiuti, però dall’altro lato, tra le conseguenze negative, potrebbe esserci l’insorgere di speculazioni sul prezzo dei sacchetti e l’aggravio dei costi sulla spesa del consumatore.

E’ stato calcolato che, ogni famiglia andrà a pagare in un anno dalle 18 alle 24 euro se consideriamo in media un consumo annuale di circa 600 sacchetti destinati alla spesa.Inoltre il Ministero dell’Ambiente ha dichiarato che i nuovi sacchetti non potranno essere riutilizzati per altri acquisti ed, inoltre, non si potranno portare buste da casa per l’acquisto di alimenti sfusi. Le classiche buste di plastica per la spesa spariranno presto dai centri commerciali e, a partire dal nuovo anno, dovranno contenere almeno il 40% di materia prima da fonte rinnovabile, percentuale che salirà al 50% nel 2020 e al 60% l’anno successivo.

Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile

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